In aumento, soprattutto fra i giovani, i casi di cirrosi epatica per eccessivo consumo di bevande alcoliche.
Un problema veramente grave anche se scarsamente conosciuto è quello dell'alcol: in Italia muoiono ogni anno circa 20.000 persone per cirrosi epatica, provocata nella maggioranza dei casi direttamente o indirettamente da bevande alcoliche. Inoltre, come la maggioranza delle droghe, l'alcol dà una forte dipendenza, che origina una grave crisi di astinenza quando se ne sospenda improvvisamente l'uso, senza un'adeguata assistenza medico-psicologica. L'uso esagerato di alcol ha anche un grave peso sociale sia per quanto riguarda l'ambito familiare (distruzione del nucleo familiare, influenza negativa sui minori) sia per quello sociale (basterebbe pensare al numero rilevante di incidenti stradali, spesso mortali, causati da guidatori in stato di ebrezza più o meno grave).
Gli effetti dell'alcol sono acuti (ebrezza alcolica) e cronici (alcolismo). L'azione dell'alcol presenta un duplice aspetto, è cioè bifasica: inizialmente dà euforìa, sicurezza di sé, ottimismo, aumenta anche la velocità dei riflessi; successivamente si ha una forma depressiva, nausea, vomito, emicrania. Gli effetti dell'alcol, poi, variano anche in rapporto al modo con cui si consuma, se soli, in locali pubblici, in gruppo.
Inoltre l'organismo umano ha una resistenza maggiore all'assunzione di alcol se questa avviene a stomaco pieno mentre se avviene a digiuno è senza dubbio più pericolosa.
Un individuo dal peso di 70 chilogrammi può eliminare 7 grammi di alcol all'ora: questo quantitativo corrisponde a 20-25 centimetri cubici di whisky o di cognac (pressappoco un bicchierino da liquore), a 40-50 centimetri cubici di sherry o di vermouth, a 100-130 di vino e a 300-350 di birra comune.
Alcolismo acuto - L'ubriachezza causata dall'alcolismo acuto viene differenziata in fisiologica e patologica, a seconda che si verifichi in individui sani o con malattie di vario tipo.
Le quantità di alcol in grado di indurre l'ubriachezza variano notevolmente da individuo a individuo e sono in relazione a fattori culturali, ereditari, psicologici, di assuefazione eccetera. L'ubriachezza fisiologica è caratterizzata da una inibizione dei centri di controllo per cui l'individuo diviene loquace, spigliato, talvolta volgare, impudente, a volte rissoso. Le idee tendono a divenire confuse, si affievoliscono le capacità di autocritica. Dal punto di vista fisico (somatico) si manifestano alterazioni a livello motorio: la parola si fa strascicata, l'andatura diviene barcollante (andatura ebriosa) e talvolta risulta del tutto impossibile camminare in equilibrio.
Le osservazioni compiute hanno dimostrato che esiste una certa relazione fra tipo di manifestazione psichiche e quantità di alcol presente nel sangue: lo stato di ebrezza lieve corrisponde a un contenuto dello 0,2-0,5% di alcol nel sangue, quello di ebrezza media a valori dello 0,6-0,7% mentre per l'ebrezza grave il contenuto di alcol nel sangue (alcolemia), raggiunge valori superiori allo 0,7%.
Lo stato di ubriachezza, nella maggioranza dei casi, dura poche ore e si conclude con un sonno profondo che cancella qualsiasi ricordo di avvenimenti eventualmente verificatisi durante il periodo di ebrezza. L'ubriachezza patologica si associa a gravi alterazioni psichiche e si osserva in soggetti che presentano già disturbi dì tipo neuropsichiatrico (epilessia, malattia maniaco-depressiva, schizofrenia, demenza senile ecc.). In questi soggetti l'ubriachezza patologica può portare anche al compimento di atti (ferimenti, omicidi, violenza carnale, suicidi) estremamente gravi.
Alcolismo cronico - È costituito da un complesso di manifestazioni psichiche e fisiche. Una prima distinzione deve essere compiuta fra chi beve quotidianamente anche forti dosi di alcol senza subirne alcun disturbo (bevitore abituale) e chi consuma uno stesso quantitativo di bevande alcoliche accusando, viceversa, i disturbi tipici dell'alcolismo (alcolista cronico). Vi sono poi i cosiddetti soggetti tolleranti che possono bere forti quantità di alcolici senza risentirne alcun disturbo e sviluppando, anzi, una specie di assuefazione all'alcol e gli intolleranti, o ipersensibili, che giungono rapidamente a una forma di intossicazione cronica, anche se hanno bevuto modeste quantità di alcol per un periodo di tempo relativamente breve.
I sintomi psichici sono, inizialmente, limitati all'ambiente familiare, dove l'alcolizzato scatena la sua violenza e aggressività, mentre nell'ambito sociale il suo comportamento continua a essere controllato, assumendo anzi, talora, le caratteristiche di un rigido moralismo. Successivamente, però, cade anche questa specie di mascheratura psicologica e appare chiaramente il decadimento etico dell'alcolizzato cronico.
Anche intellettualmente l'alcolismo cronico si associa a un progressivo decadimento delle capacità psichiche che si manifesta con vari sintomi: la memoria si indebolisce, la percezione diviene imprecisa, la comprensione di situazioni o problemi si fa sempre più ritardata; inoltre l'umore oscilla fra periodi di esaltazione e altri di depressione. Entro periodi più o meno lunghi compaiono anche disturbi fisici che si fanno progressivamente più gravi: le alterazioni riguardano prevalentemente lo stomaco, il fegato, i reni, il sistema cardiovascolare (aumento della pressione arteriosa, alterazioni del ritmo cardiaco, lesioni arteriosclerotiche, modificazioni dei piccoli vasi sanguigni agli zigomi e al naso, con la comparsa di un tipico colore vinaccia che dà a questi individui una fisionomia particolare (facies potatorum).
Dal punto di vista neurologico, il sintomo che colpisce maggiormente in chi è abituato ad abusare dell'alcol è il tremore, visibile soprattutto quando si tengono le mani ben estese all'altezza delle spalle.
Le malattìe mentali provocate dall'alcolismo -L'alcolismo cronico, se non trattato, può dare effetti paragonabili a vere e proprie malattie mentali molto gravi. Ricordiamo alcune delle più frequenti. Psicosi di Korsakov. Si manifesta in individui di 40-55 anni e colpisce più il sesso femminile. I sintomi sono prevalentemente costituiti da un completo disorientamento nel tempo e nello spazio, da perdita progressiva della memoria, mentre l'umore, contrariamente agli altri sintomi, permane sereno, indifferente e, addirittura, in taluni casi, gaio. Compaiono anche sintomi di tipo fisico, dolori, paralisi, contratture muscolari. Se non curata, la malattia raggiunge la fase demenziale.
Delirio di gelosia. È legato alle condizioni dell'alcolista cronico che diviene sessualmente incapace e, solitamente, viene allontanato con disgusto dal partner. Questi due fatti scatenano nel soggetto alcolizzato forme di delirio (all'inizio semplici sospetti che divengono poi sicurezze assolute) che lo spingono a pedinare il partner, a sottoporlo a interrogatori continui, a fare scenate ecc. Questa forma è spesso pericolosa perché molte volte risulta associata a manie di persecuzione capaci di portare alla violenza. Epilessia alcolica. Compare soltanto nel corso dell'alcolismo cronico e scompare con la sua eliminazione. La presenza di questi sintomi costituisce un motivo di intervento immediato.
Delirium tremens. Si manifesta negli alcolisti dopo un lungo periodo di abusi, soprattutto di liquori ad alta gradazione alcolica. È più frequente negli uomini, nei quali appare prevalentemente fra i 30 e i 50 anni.
La comparsa di questa forma morbosa è favorita dall'insorgenza, in soggetti alcolizzati, di malattie respiratone, gastrointestinali, da traumi ecc. I sintomi prevalenti sono costituiti da stati allucinatori tipo visivo, uditivo, tattile: il paziente vede animali di vario tipo, insetti che circondano il letto, vi salgono sopra, gli coprono il volto. Il comportamento dell'ammalato varia in relazione al tipo di allucinazione: se le visioni allucinatorie sono di tipo terrificante, il paziente reagirà urlando, fuggendo, cercando di nascondersi sotto il letto o di gettarsi dalle finestre. Viceversa, se le visioni sono serene, buffe, il soggetto sarà tranquillo, sorridente, parteciperà alle varie scene allucinatorie parlando, ridendo, divertendosi. Sono spesso presenti insonnia, febbre anche molto elevata, presenza di albumina nelle urine, tremore, difficoltà nella parola. La durata dell'attacco è di circa 2-5 giorni e, di solito, si conclude con una lunga dormita. Passato l'attacco, l'individuo ritorna nelle condizioni preesistenti al fatto morboso. Il decesso può verificarsi in circa l'1-10 per cento dei casi in conseguenza di un collasso cardiaco, ipertemia, manifestazioni epilettiche.
Paranoia alcolica. È caratterizzata da un delirio a sfondo sessuale con gravi manifestazioni di gelosia. L'interruzione dell'assunzione dell'alcol, nel caso dell'alcolismo cronico, provoca una sindrome di astinenza con agitazione, irritabilità, inappetenza, tremori diffusi, allucinazioni. Caratteristica è la visione allucinatoria di piccoli animali o insetti. La disintossicazione deve essere condotta da personale specializzato, in istituzioni attrezzate.
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