Il campeggio Rappresenta senz'altro la forma più immediata e più sana di godimento delle vacanze.
I benefìci della vita all'aria aperta - Abitate nelle brumose città del Nord? Vivete in modo sedentario, fate poco sport, avete disturbi digestivi o soffrite di insonnia? Ebbene, prendetevi una buona vacanza in campeggio e vedrete con stupore che la maggioranza dei disturbi scomparirà completamente.
Perché il campeggio ha un influsso così importante sulla salute? A parte l'azione climatica diretta (ma questa, ovviamente, è comune, anche per chi fa le sue vacanze in casa o in albergo), l'effetto del campeggio è legato anche a fattori psicologici che agiscono direttamente, tramite il sistema nervoso centrale, sui nostri organi e tessuti.
Il campeggio, infatti ha, anzitutto, una forte azione "liberatoria" poiché permette di rompere completamente gli schemi di vita a cui un individuo si abitua. Inoltre, la vita all'aria aperta, le esigenze "logistiche", la sistemazione in tende, camper o roulotte costringono a "interpretare" un personaggio del tutto nuovo che varia radicalmente i rapporti interpersonali, anche tra gli stessi membri della famiglia. Questi cambiamenti si riflettono anche in mutamenti di tipo fisico legati al particolare tipo di vita del campeggio. Quello che diremo vale, naturalmente, solo per chi inizia adesso l'attività all'aria aperta, non è certamente rivolto ai "vecchi" campeggiatori che conoscono perfettamente già tutti questi problemi.
Qualche consiglio per i non iniziati - Anzitutto, per chi decide di partire in campeggio per la prima volta, sarà bene scegliere un periodo di tempo non superiore ai quindici giorni. Questo per motivi molto semplici: perché l'esperienza del campeggio può rivelarsi anche negativa e sarebbe quindi inutile programmare vacanze prolungate che potrebbero poi risultare completamente rovinate, e poi perché la vita del campeggio impone un impegno fisico non indifferente che può anche influire negativamente sulle stesse condizioni di salute. Da questo deriva una conseguenza abbastanza intuitiva: non programmate vacanze in campeggio se non siete più che sicuri
della vostra salute. Se avete già superato la quarantina è decisamente consigliabile, prima di partire, fare una buona visita medica che controlli soprattutto le condizioni cardiocircolatorie. Ugualmente, per la prima "uscita" limitatevi a località in cui il clima non presenti differenze troppo radicali in confronto a quelle a cui siete abituati: non cercate, per esempio, di andare a campeggiare in Africa o in Lapponia perché altrimenti vi potreste trovare nella scomoda situazione di dovere affrontare contemporaneamente due fattori negativi: il campeggio e le condizioni climatiche sfavorevoli. Per una buona riuscita è anche necessario prepararsi prima al nuovo tipo di vita. Evitate, cioè, di passare bruscamente dalla scrivania (o dalla poltrona di casa) alla tenda. Quindi circa un mese prima, incominciate a praticare un po' di ginnastica (niente di particolare: flessioni, estensioni, piegamenti, molle, sollevamento di qualche peso), un po' di jogging, un risveglio leggermente anticipato sull'orario normale, un po' di ciclismo.
Anche nel campo dell'alimentazione sarebbe meglio incominciare ad "abituarsi" in precedenza, mangiando un po' più spesso scatolame, insaccati ecc., così da abituare l'apparato gastrointestinale a un tipo di cibo abbastanza diverso da quello a cui si è solitamente abituati.
Preparati così, raggiungete il vostro camping e iniziate a vivere la libera vita dei campeggiatori.
Le regole della vita in campeggio - Se volete conservare un buon ricordo della vostra vacanza in tenda, tenete presenti le seguenti regole.
• Ricordatevi che la giornata del campeggiatore è molto più "lunga" di quella usuale. Infatti, il risveglio avviene assai presto sia per il movimento proprio del campeggio sia perché la luce solare supera facilmente le barriere della tenda, camper o roulotte.
• Quanto detto sopra rende necessario mantenere il vostro organismo in condizioni energetiche elevate per le fatiche fisiche che si presentano costantemente durante la giornata di campeggio: si rende pertanto necessario effettuare una prima colazione molto abbondante. Tè, latte, marmellata, burro, uova, prosciutto rappresentano quindi un apporto assolutamente necessario per potere affrontare la "lunga mattina".
• Attenti alle esposizioni solari, soprattutto per i bambini più pìccoli. La vita in campeggio permette dì esporsi al sole per un tempo molto più lungo e questo, se da un lato è indubbiamente assai vantaggioso, dall'altro può favorire anche ''scottature" tali da rovinare almeno le prime giornate di vacanza.
• Se siete al mare o al lago, cercate di spostare l'orario del bagno verso mezzogiorno, così avrete a disposizione le ore decisamente migliori (12-14) per godervi un ottimo bagno.
• Il pranzo dì mezzogiorno dovrà essere ridotto al mìnimo sia per consentirvi di godere al massimo la
vostra giornata sia per non appesantirvi inutilmente. Sarà bene apprestare un pasto esclusivamente "vegetariano" a base di insalate, ortaggi e frutta: questo favorirà un robusto apporto di vitamine, liquidi, carboidrati, indispensabili per un corretto lavoro muscolare.
• Sarebbe sempre consigliabile un riposo pomeridiano, anche breve, sia per evitare la calura del pomeriggio sia per permettere all'organismo, già in azione sin dal primo mattino, di recuperare completamente le proprie forze. Questo vale in particolare per chi fa il campeggio al mare, dove la temperatura
elevata e i bagni prolungati possono indebolire maggiormente l'organismo.
• Alla sera converrà anticipare la cena, consumandola verso le 18,30-19 in modo da potere godere ancora di un po' di tempo prima di coricarsi.
• Un discorso particolare riguarda i bambini in campeggio. Oggi, soprattutto per i possessori di roulotte e camper, il bambino, anche piccolissimo, non presenta un particolare problema in campeggio. È tuttavia bene ricordarsi che conviene sempre seguire una certa cautela sia per l'alimentazione, che dovrà evitare alimenti troppo abbondanti e indigesti (cibi piccanti, mal cotti, scatolame) sia per gli orari che, malgrado la grande libertà, dovranno comunque essere seguiti con un certo rigore.
• Anche l'attività fisica dovrà essere abbastanza controllata. Andare in campeggio non vuole dire diventare immediatamente campioni di windsurf o di pesca subacquea o di vela. Proprio il fatto di avere la possibilità di vivere una vita più libera impone di distribuire meglio le proprie forze. Per graduare gli sforzi sarà consigliabile, all'inizio, limitare le proprie attività fisiche a due ore al mattino e due ore al pomeriggio. Successivamente (dopo i primi tre-quattro giorni), si potrà passare invece a una attività completa, sempre senza mai volere strafare.
I piccoli inconvenienti alla salute - Una vita di campeggio così condotta non dovrebbe mai provocare disturbi seri. Ricordiamo comunque alcuni fra i più frequenti incidenti da campeggio. Indigestione (gastrite acuta): rimanere a dieta idrica per una giornata (tè, acqua e nient'altro). Successivamente riprendere con qualche brodo, riso in bianco, carne bollita. Entro tre giorni il problema sarà risolto. Poiché l'organismo rimane indebolito, riprendere con cautela la vita normale del campeggio. Ustioni lievi (per le altre bisogna ricorrere immediatamente alle cure mediche): bagnare subito la parte scottata con acqua corrente per circa 20 minuti, poi si possono utilizzare creme con derivati cortisonici. Ferite lievi: disinfettare, medicare con garze medicate o cerotti. Se inquinate con terriccio fare eseguire dal pronto soccorso una iniezione antitetanica. Malanni improvvisi nei bambini: possono essere una conseguenza di sforzi eccessivi, di esposizione troppo prolungata al sole. Il bambino perde coscienza. In questo caso basta farlo distendere tenendo la testa più in basso delle gambe. Di solito la ripresa è immediata. Se si prolungasse di qualche minuto bisogna passare subito al massaggio cardiaco esterno pediatrico, tenendo il bambino disteso su una superficie rigida (tavolo): mettergli due cuscini sotto i piedi, rovesciare la testa all'indietro e comprimere ritmicamente esattamente a metà dello sterno (se il bambino è piccolo, bastano i polpastrelli delle dita invece del palmo della mano).
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