Questa preziosissima sostanza costituisce un alimento-medicamento ancora in parte sconosciuto.
Dalle prime osservazioni dei naturalisti alle recenti ricerche cliniche sulla gelatina o pappa reale sono passati circa tre secoli, eppure possiamo affermare che non conosciamo ancora tutto su questo alimento-medicamento. La pappa reale è la secrezione di particolari ghiandole delle giovani api nutrici: essa viene prodotta per alimentare l'ape regina, differenziandola così dall'ape operaia sia per il ciclo di sviluppo (di 16 e 22 giorni rispettivamente) sia per il periodo di attività (di 40-60 giorni e di 3-4 anni rispettivamente). L'ape regina inoltre è capace di deporre migliaia di uova in un solo giorno e per più giorni di seguito. Si pensi inoltre al potenziale energetico per la crescita che la pappa reale fornisce alla larva reale, il cui peso aumenta di 1000 volte dopo i primi tre giorni e di 1800 volte dopo otto giorni.
La gelatina reale è una pasta semifluida di colore bianco-giallognolo, di sapore acidulo. Oltre all'acqua, il componente principale è dato dalle proteine: da sottolineare che sono presenti in discrete quantità tutti gli aminoacidi essenziali. Seguono gli zuccheri e i grassi. Fra le vitamine presenti, spicca in particolare l'acido pantotenico o vitamina B5, di cui la pappa reale è, a parità di peso, la sorgente più ricca rispetto a qualsiasi alimento; le concentrazioni maggiori conosciute si ritrovano infatti nel
lievito di birra secco e nel fegato secco, a valori inferiori della metà. L'acido pantotenico partecipa alla formazione del coenzima A, sostanza che interviene nel metabolismo cellulare e si ritrova in un centro nodale delle trasformazioni delle proteine, degli zuccheri e dei grassi. Le potenzialità terapeutiche sono date inoltre dall'associazione sinergica di più vitamine ma sicuramente restano ancora da scoprire tutti gli elementi attivi responsabili delle proprietà di questo superalimento. Secondo alcuni studiosi, la somministrazione orale di 50 mg di gelatina reale produce un notevole sviluppo del metabolismo già dopo mezz'ora dall'assunzione e per almeno due ore. Vari autori hanno verificato che, somministrando piccole dosi di pappa reale (da 8 a 10 mg), per un periodo variabile da 20 a 60 giorni, a lattanti e bambini affetti da stati di denutrizione di diversa gravità, si determina un netto aumento del peso, nonché un miglioramento dell'appetito e del quadro proteico del siero.
Da segnalare infine gli studi sul potere microbicida della pappa reale nei confronti del bacillo della tubercolosi o bacillo di Koch.
Pertanto, possiamo concludere che le indicazioni cliniche della pappa reale privilegiano gli stati di deperimento psico-fisico, le convalescenze post-febbrili, gli stati di denutrizione e di anoressia infantile.
La pappa reale fresca va presa da sola oppure in associazione col miele, a digiuno, sciolta preferibilmente sotto la lingua. Le dosi variano notevolmente secondo l'età e secondo le diverse esigenze di ognuno da 10 a 500 mg/dì. Al giorno d'oggi la pappa reale la ritroviamo in varie miscele (con miele o polline o propoli), ma c'è da ribadite l'importanza di una conservazione adeguata di questo prodotto perché per mantenere al massimo le proprietà terapeutiche è bene conservarla a temperatura di 0-5°C in frigorifero.
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