La carie è conosciuta sin dall' antichità, è la malattia forse più diffusa eppure la sua vera causa è ancora controversa. La carie costituisce un processo patologico, di natura esterna all'organismo, localizzato, che causa il rammollimento dei materiali duri del dente con conseguente formazione di cavità. La carie può avere conseguenze anche molto gravi per un complesso di fattori sia perché, alterando e modificando la masticazione, disturba l'alimentazione in generale, sia perché può causare processi morbosi di tipo diffusivo.
Le origini di questa malattia si perdono nella notte dei tempi: crani con denti in cui erano presenti processi tipici della carie risalgono addirittura a 10.000-6.000 anni prima di Cristo. Un'ulteriore diffusione si registrò con il passaggio dalla pastorizia all'agricoltura e quindi con la comparsa di strutture abitative stabili e la possibilità di un'alimentazione più ricca e molto più variata.
Come si forma la carie? È ancora controversa la spiegazione della comparsa della carie. Sono state così formulate diverse teorie per cercare di interpretare correttamente questa malattia dentaria.
• Teoria chimico-parassitaria: la carie sarebbe provocata dall'azione associata di batteri e di acidi che si formano con la fermentazione del cibo;
• Teoria della proteolisi-chelazione: secondo questa teoria, la carie sarebbe la conseguenza di fattori sia sistemici sia ambientali e si realizzerebbe per effetto della proteolisi (degradazione delle strutture organiche dentali) e della chelazione (dissoluzione dei costituenti minerali);
• Teoria trofomicrobica: fattori ereditari e costituzionali, associati a squilibri vitaminici e circolatori modificherebbero inizialmente gli odontoblasti (le cellule che formano il dente) e, quindi, si avrebbero alterazioni a carico dello smalto e della dentina (la parte del dente situata subito sotto allo smalto); ,
• Teoria enzimatica: sarebbero responsabili modificazioni del metabolismo del fosforo;
• Teoria salivare: la carie non sarebbe l'espressione di un processo locale, ma di processi biologici, fisiologici e patologici che colpiscono l'organismo. Comunque sia, i fattori che causano la carie si possono riferire alla presenza di
microorganismi e di substrati alimentari che portano alla formazione della placca dentaria.
Differenti tipi di carie - Si distinguono carie superficiali, medie e profonde. Le prime interessano solo lo smalto e la porzione superficiale della dentina; nelle carie medie si ha un marcato interessamento della dentina mentre in quelle profonde si ha l'interessamento di tutta la dentina nel suo completo spessore e l'infezione della polpa con possibile diffusione del processo infettivo.
Nella carie superficiale solitamente non si ha dolore; in quelle medie di solito il dolore compare quando si
verificano marcate variazioni di temperatura (caldo-freddo) o si mangiano particolari cibi (dolci, ecc.). Nella carie profonda il dolore permane costantemente, anche in assenza di stimoli particolari ed è caratterizzato da una particolare violenza e acutezza. Generalmente, i denti più colpiti sono i molari inferiori, seguono (in ordine di frequenza) i primi molari superiori, i premolari superiori, i secondi molari, e così via. I meno colpiti sono gli incisivi inferiori. I punti particolarmente colpiti sono i solchi intercuspidali, quando sono profondi e dentellati, e lo spazio interdentario. La carie del colletto è spesso in relazione a malattie che debilitano l'intero organismo del colletto o all'uso di uno spazzolino duro.
Profilassi della carie - È legata soprattutto alla pulizia accurata della bocca e dei denti, al controllo costante dei denti, a partire dalla infanzia, da parte del dentista. Questi controlli permettono di bloccare la diffusione della flora batterica che si trova solitamente nella nostra bocca e di limitarne l'attività sui tessuti dentari. È anche importante "spianare" i solchi interdentari che si presentano eccessivamente profondi o articolati ed eliminare i denti accavallati o affollati, per ridurre il rischio di una eccessiva ritenzione di residui alimentari che costituiscono un ottimo terreno di coltura per la flora batterica.
Cura della carie - Nelle carie superficiali o medie si interviene asportando il materiale dentario alterato e procedendo poi all'otturazione. Nella carie profonda, invece, se la polpa non è stata alterata troppo estesamente, si cerca di stimolare la vitalità del dente e di fare rigenerare la dentina che viene poi chiamata "dentina secondaria". Se, viceversa, la polpa è irrimediabilmente perduta, la si asporta; l'asportazione può essere totale, pulpectomia, oppure parziale, pulpotomia. Quest'ultimo intervento si effettua nei bambini. La polpa asportata con la pulpectomia viene successivamente sostituita con paste medicamentose e materiali vari che otturano il canale radicolare.
Nelle otturazioni i materiali più usati sono, solitamente, cementi di silicati, cementi di silicofosfati, resine sintetiche, intarsio di porcellana, amalgama d'argento, oro.
Per quanto riguarda l'alimentazione, si deve ricordare che gli alimenti più cariogeni, cioè capaci di provocare la carie, sono i dolciumi. Tra i meno cariogeni si hanno carote, noci, uova, carne, pomodori, prosciutto, salame, latticini di vari tipi. Fra gli alimenti che sono particolarmente suscettibili di provocare una carie figurano soprattutto quelli che aderiscono alla superficie dei denti (caramelle, cioccolato, frutta secca, sciroppi di frutta, marmellata, miele ecc.).
Per una buona ed efficace pulizia dei denti si devono seguire regole precise: anzitutto, tale pulizia deve essere effettuata immediatamente dopo ogni pasto giacché la fermentazione di acidi dai residui alimentari inizia pochi minuti dopo i pasti. Sono preferibili spazzolini piccoli o quelli elettrici.
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