La stagione primaverile influisce in modo notevole su alcune parti del nostro corpo che vanno seguite con attenzione.
La cronobiologia: una scienza moderna di origini antiche - La scienza più avanzata ha scoperto (o, più esattamente, riscoperto) quello che gli antichi già sostenevano, anche se soltanto intuitivamente: l'influenza esercitata dal succedersi delle stagioni sul nostro organismo.
Oggi, dati scientifici inoppugnabili provano senza alcun dubbio che l'alternarsi del giorno e della notte, così come quello delle stagioni e il mutare delle condizioni meteorologiche, agiscono direttamente su singoli organi o tessuti, accelerandone o inibendone l'attività.
Si sono così potuti sviluppare metodi preventivi che aiutano nella lotta contro talune malattie: per esempio, è noto che il variare repentino di condizioni meteorologiche come quelle legate al sopravvenire di violente tempeste, influiscono sull'incidenza dell'infarto miocardico o degli sbalzi di pressione. Così, pure, è di dominio comune l'effetto svolto dall'alternarsi delle stagioni, particolarmente primaverile-autunnale, sull'esacerbarsi di disturbi del tipo dell'ulcera gastroduodenale.
È appunto questa nuova scienza, la cronobiologia, che ci illustra come il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile si associa a variazioni organiche anche imponenti, che è bene conoscere per almeno due motivi: non spaventarci per fenomeni che rientrano, puramente e semplicemente, in quelle che sono le grandi leggi della natura e, in secondo luogo, prendere quegli accorgimenti che ci consentono di superare senza danni eccessivi la "tempesta primaverile".
Vediamo adesso, in modo più particolareggiato, cosa avviene a livello dei vari sistemi del nostro organismo con il sopraggiungere della primavera.
Il "superlavoro" dei centri nervosi - Le modificazioni più marcate avvengono al livello del sistema nervoso ed endocrino. Infatti, proprio in questo periodo si accusano sintomi abbastanza notevoli di stanchezza, alterazioni del ritmo del sonno (troppo sonno o troppo poco), instabilità dell'umore, con entusiasmi o depressioni talvolta imponenti, incapacità di concentrazione eccetera.
Le cause sono da ricercarsi nello squilibrio che viene a verificarsi nel sistema nervoso che passa da una fase di relativa stasi, durante la stagione invernale, a una di grande attività, nel periodo primaverile. In primavera, infatti, le strutture nervose sono sottoposte a un intenso bombardamento da parte degli stimoli ambientali che investono massicciamente le nostre strutture sensoriali (occhi, orecchi, pelle, naso). Queste, a loro volta, bombardano i centri nervosi che sono così sottoposti a una specie di "superlavoro". Contemporaneamente, poi, l'intero organismo si muove e agisce con maggiore intensità che durante il periodo invernale, creando in questo modo una specie di squilibrio fra il sistema nervoso e i compiti richiesti.
Parallelamente, il sistema nervoso spedisce "messaggi" alle ghiandole endocrine (in particolare, ipofisi, tiroide, ghiandole surrenali, ovaie, testicoli) che reagiscono producendo una maggiore quantità di ormoni: proprio l'insieme di stimolazioni nervose e di influenze ormonali chiarisce l'insieme di sintomi che si manifestano in noi durante la primavera. È ovvio che, di fronte a queste modeste alterazioni, non si deve ricorrere a nessun tipo di terapia medica, ma soltanto agire sul piano del controllo fisico e dietetico: saranno necessarie lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta, l'esecuzione di esercizi di ginnastica, la ripresa (cauta) di sport interrotti con il sopraggiungere dell'inverno. La dieta dovrà tendere allo smaltimento delle scorie e del peso che si sono andati accumulando durante l'inverno.
Anche il cuore deve "adattarsi" - Un altro apparato che risente in modo particolare del passaggio inverno-primavera è quello cardiovascolare. Il cuore, infatti, viene sottoposto a tutta una serie di sforzi a cui era andato gradualmente disabituandosi. Il maggior movimento fisico (sempre presente in primavera) e l'accentuarsi della stimolazione nervosa ed endocrina, lo sottopongono a delle vere e proprie "sferzate" che richiedono da parte sua una grande capacità di adattamento, con accelerazione improvvisa e smaltimento di quantità continuamente variabili di sangue. Nello stesso tempo, anche il sistema vascolare (arterie e vene) risente del passaggio di stagione per diversi motivi: anzitutto, il maggior movimento provoca un aumento del meccanismo conosciuto come "pompa muscolare", per cui i muscoli fanno circolare una maggiore quantità di sangue; in secondo luogo, le arterie e le vene, in seguito all'aumentare della temperatura, subiscono una vasodilatazione (tendono cioè ad allargarsi) e le loro pareti sono sottoposte a notevoli sforzi.
Anche in questo caso, sono particolarmente indicati provvedimenti di tipo esclusivamente naturale: ginnastica, per esempio, da farsi sdraiati a letto, del tipo "pedalare nel vuoto" con le gambe alzate, e l'idromassaggio (massaggio con acqua tiepida a pressione relativamente elevata) così da stimolare la circolazione locale.
Polmoni: attenzione ai focolai di infezione -L'accentuazione dell'attività dell'apparato respiratorio costituisce un po' il complemento dell'azione dei precedenti sistemi. L'accresciuto movimento fisico, la stimolazione del sistema nervoso, la maggiore attività muscolare, costringono questo apparato a "lavorare" con più intensità. Sono sempre più numerose le circostanze in cui i polmoni devono ossigenare una quantità più grande di sangue. Sarà quindi necessario controllare attentamente il nostro apparato respiratorio con il sopraggiungere della primavera. Sarà anche importante eliminare tutti quei possibili focolai di infezione (tonsilliti, faringiti, laringiti, tracheobronchiti ecc.) che possono in qualche modo diminuire l'attività di questo apparato e, di conseguenza, indebolire tutto il nostro organismo.
Un po' di ginnastica è sempre utile - Oltre a interventi veri e propri (qualora esista una patologia specifica), risultano molto importanti gli esercizi di ginnastica respiratoria, capaci di aumentare gradualmente le possibilità del nostro sistema respiratorio. Gli esercizi di questo tipo non richiedono nessuna attrezzatura particolare e possono essere fatti tranquillamente a casa, è soltanto indispensabile eseguirli puntualmente e per un tempo relativamente prolungato (non meno di 5-6 mesi).
Il risveglio dei muscoli - Il grande protagonista del "risveglio primaverile" è però soprattutto l'apparato muscolare: i muscoli, infatti, sono quelli che più direttamente risentono del nuovo desiderio di muoversi, spostarsi, fare attività di tipo sportivo, compiere escursioni, che si fa particolarmente intenso durante questo periodo. Intorpiditi dalla pausa invernale (che per la maggioranza degli abitanti delle grandi città si traduce nella quasi completa rinuncia ad ogni attività fisica), stentano a riprendere un ritmo più intenso di attività. Sono perciò facili a verificarsi i crampi, le distorsioni, gli incidenti di vario tipo ai legamenti e ai tendini. Per meglio affrontare la ripresa primaverile è quindi necessario iniziare precocemente una serie dì esercìzi ginnastici (preferibilmente in palestra per essere 'obbligati' a compierli veramente e per la maggiore disponibilità di apparecchiature) che consentano di affrontare l'accresciuta attività muscolare primaverile senza subire sofferenze o danni.
I pericoli per la pelle - Con il sopravvenire della primavera anche la pelle viene esposta a una serie di pericoli legati alla maggiore sudorazione (conseguenza dei movimenti e dell'aumentata temperatura) e alle possibili infezioni (micosi) di funghi patogeni.
Le epidermomicosi colpiscono soprattutto i piedi, dove possono causare un'infezione estremamente irritante, anche se non pericolosa, nota con il nome di piede d'atleta. Le estremità colpite da questa infezione diventano arrossate e doloranti al punto che molte volte diviene impossibile camminare. La terapia è medica.
Anche l'uso della bicicletta può indurre la comparsa di una particolare micosi (epidermofizia inguinale) che si manifesta appunto all'inguine. L'infezione compare dapprima su un lato e poi passa nella parte opposta. Se non curata in tempo, può diffondersi alle natiche. La terapia è medica. In primavera si può osservare anche una recrudescenza dell'acne giovanile, che colpisce circa il 25 per cento dei giovani tra i 12 e i 25 anni. La terapia è medicamentosa, con somministrazione di vitamina A, antibiotici e, nelle giovani donne, anche estrogeni ("pillola").
I piedi: una parte del corpo spesso sottovalutata - Dato il maggior movimento e le lunghe passeggiate, possono presentare disturbi legati soprattutto all'adozione di scarpe inadatte, troppo strette, a punta, con tacchi eccessivamente alti, che possono provocare la comparsa sia di callosità sia di disturbi articolari e muscolari.
In questo caso può rendersi utile una ginnastica apposita che si basa su vari esercizi da eseguirsi prima camminando sulle punte, poi sui talloni, sui fianchi (del piede), ruotando il piede tenendolo fermo alla caviglia con le mani e massaggiandolo facendo scorrere il pollice dalle punte ai talloni. Di particolare importanza per la cura dei disturbi del piede e anche di disturbi più generali si è rivelata la terapia zonale in cui varie zone del piede vengono massaggiate da un esperto che riesce nella maggioranza dei casi ad eliminarli.
La stazione verticale, cioè il rimanere in piedi per un periodo prolungato, soprattutto in questa stagione e in quella estiva, si associa spesso a gonfiore, rallentamento della circolazione, accentuarsi delle vene varicose. Per la prevenzione di questi disturbi sono indicate le passeggiate a piedi e in bicicletta, senza mai forzare, ma compiute in modo di facilitare la circolazione sanguigna. Anche la ginnastica (pedalare a "vuoto" con le gambe in aria stando sdraiati a letto) può dare buoni risultati.
Le infiammazioni oculari - Particolarmente esposti in questa stagione a diversi disturbi sono gli occhi, per diversi motivi: luminosità più intensa, vento, pulviscolo, permanenza per un periodo più prolungato all'aria aperta. Tra le malattie più frequenti c'è la blefarite squamosa, consistente in una infiammazione delle palpebre, con il rischio di caduta delle ciglia. La terapia si basa sull'uso di colliri, pomate oftalmiche che devono essere usate dietro prescrizione medica, per evitare il rischio di complicazioni. Altra malattia relativamente frequente in primavera è la congiuntivite, un'infiammazione che colpisce la parte posteriore della palpebra e l'anteriore della sclera. Si hanno bruciori, arrossamenti, mentre diventa pressoché intollerabile la luce (fotofobia). La malattia è infettiva e contagiosa, per cui può diffondersi nell'ambiente familiare o nelle collettività. Anche in questo caso va interpellato l'oculista che prescriverà i rimedi adatti.
Una forma particolare di malattia oculare è quella che colpisce soprattutto gli appassionati di sci primaverile, o che percorrono i ghiacciai: si tratta della oftalmia delle nevi che si associa a dolori violentissimi e annebbiamento della vista. L'oculista prescrive pomate oftalmiche capaci di risolvere il malanno in tempi brevissimi. Per prevenire l'oftalmia delle nevi è assolutamente indispensabile utilizzare sempre gli occhiali da sole.
Una cura particolare anche ai capelli - Durante la primavera i capelli possono presentare problemi particolari giacché il vento o la pioggia possono agire sfavorevolmente. Per conservarli bene bisogna seguire alcune regole elementari: non lavarli troppo frequentemente e utilizzare sempre sostanze protettive, l'asciugatura non deve mai essere troppo calda, la permanente sarà effettuata utilizzando soltanto preparati autoprotettivi, la decolorazione si deve effettuare utilizzando soltanto prodotti garantiti e mai con semplice acqua ossigenata. Non bisogna poi né spazzolarli né pettinarli troppo spesso.
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