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Guarire secondo natura (parte 2)

cromoterapia

Anche terapie molto lontane da quella che è la medicina ufficiale possono consentire di ottenere risultati efficaci:
Cromoterapia - È una tecnica curativa che utilizza l'azìone esercitata dai vari colori sul nostro organismo. Può essere adoperata in diversi modi:
•  come "bagno di colore", in cui il corpo del paziente viene irradiato completamente con un colore specifico;
•  come "cromoterapia differenziata", in cui il fascio di colore viene diretto su una zona dolorante o malata dell'organismo;
•  sotto forma di irradiazione ai gangli spinali, così da intervenire in maniera riflessa sui vari organi.
I    colori, relativamente alla loro azione, vengono suddivisi in freddi e caldi. Possiamo così costruire una specie di scala in cui la posizione centrale è occupata dal verde, considerato neutro. A destra si hanno i colori "freddi" (blu, indaco, viola), alla sinistra i colori "caldi" (arancione, giallo, rosso). I colori cosiddetti caldi hanno un'azione eccitatrice, quelli freddi inibitrice. Si è potuto vedere, per esempio, che i colori caldi tendono ad accrescere
la contrazione muscolare, mentre quelli freddi decontraggono la muscolatura. Ugualmente, taluni colori accelerano la frequenza respiratoria, quella cardiaca ecc., mentre altri la riducono.
II    viola, ad esempio, esplica un notevole effetto analgesico ed è stato anche utilizzato in microchirurgia; un fascio di luce viola è in grado di eliminare un dolore dentario nello spazio di pochi minuti. Come concetto generale di terapia si deve considerare che, secondo i cromoterapeuti, le malattie si possono dividere in due grandi gruppi: malattie provocate da un eccesso di caldo e malattie causate da un eccesso di freddo. Naturalmente nel primo caso utilizzeremo i colori freddi, nel secondo quelli caldi. Per trattare la febbre, ad esempio, useremo un colore freddo. Eliminato il sintomo (febbre), però, si tratterà di curare anche le cause che l'hanno provocato e anche in questo si dovrà scegliere un colore adatto. Nelle forme cronicheggianti, poi, si potranno somministrare alimenti variamente colorati o solarizzati (sottoposti, cioè, per un periodo di tempo variabile, all'azione del colore che si usa per la cura della malattia stessa). Inoltre, in questi casi hanno notevole importanza anche i colori degli oggetti e delle camere in cui vive il paziente.
L'importanza del colore per il recupero degli ammalati è stata compresa anche dalla medicina ufficiale: molti ospedali, oggi, per esempio, tinteggiano le pareti delle camere in azzurro, che è un colore a tonalità tranquillante e le camere chirurgiche in verde, che è un tipico colore capace di stabilizzare l'attività psichica. L'uso del colore si è poi rivelato particolarmente importante nella terapia di molti disturbi mentali in cui i vari colori possono esplicare un'azione stimolante o inibente. In questo caso si può parlare di una vera e propria "cromoanalisi" attraverso cui si può giungere a comprendere le cause profonde che spingono un individuo ad amare o respingere un determinato colore. La sperimentazione del colore costituisce un'esperienza fondamentale. L'inscindibilità, sostenuta dalla terapia cromoterapeutica, di corpo e anima, consente di considerare l'individuo come un'unità sostanziale che permette di operare sul fisico per modificare anche lo spirito. Un cromoterapeuta veramente valido, infatti, non si limita a utilizzare la cromoterapia semplicemente come una forma di cura, ma esige che il paziente discuta con lui anche delle stesse convinzioni esistenziali giacche ogni malattia, secondo tale teoria, è l'espressione di una disarmonia, di uno squilibrio che il colore può guarire.
La cromoterapia può essere usata anche insieme ad altri metodi. Anzitutto, la stessa medicina ufficiale (particolarmente come elemento architettonico a livello degli ospedali), poi la psicologia, la psicanalisi, la psichiatria stessa. Particolarmente valida è l'associazione fra cromoterapia e agopuntura in cui il colore viene utilizzato per provocare la vibrazione degli aghi. La cromoterapia può essere inoltre usata insieme alla riflessologia del piede e allo shiatsu.

Iridologia - Consiste nella diagnosi di una malattia attraverso l'esame dell'iride. È una tecnica remota che risale all'antica Grecia, giacché se ne trovano cenni in opere di Ippocrate e Filippo. Nel 1670 descrizioni di esami iridologici furono fatte nell'opera di Meyens, Chromatica Medica. Tuttavia, l'iridologia così come la conosciamo noi, venne fondata da ungherese, Ignatz von Peczely, che ne descrisse fondamenti e scoperte nel 1881. Peczely sostenne che l'osservazione di certi segni nell'iride corrispondeva alla presenza di determinate malattie organiche e che, in rapporto alla posizione dei segni iridei, si poteva giungere alla determinazione della localizzazione dell'apparato od organo colpito.
Divisioni dell'iride: radiale e circolare. Per garantire una maggiore sicurezza diagnostica, l'iride viene suddivisa in senso radiale (come un quadrante di orologio, da 1' a 60') e in senso circolare, in cui sono compresi tre centri concentrici, i quali suddividono tre zone principali che includono sei zone secondarie. Successivamente, l'iride viene suddivisa in segmenti, mediante linee che vanno dal bordo esterno dell'iride alla pupilla. Considerando tutte queste suddivisioni, ne risulta che l'iride appare divisa in novantasei aree. In questo modo, la diagnosi iridea appare notevolmente standardizzata, così che i risultati, possono essere validi per tutti i cultori di questo metodo. Considerando zone principali e secondarie, abbiamo così questa suddivisione (clicca sull'immagine per ingrandire):

iris

-    prima zona principale, organi digestivi;
-    prima zona secondaria, stomaco;
-    seconda zona secondaria, intestini;
-    seconda zona principale, organi di locomozione, trasformazione ed escrezione renale;
-    terza zona secondaria, vasi linfatici;
-    quarta zona secondaria, sistema muscolare;
-    terza zona principale, organi di sostegno e trasformazione;
-    quinta zona secondaria, sistema osseo;
-    sesta zona secondaria, cute.

Anche i colori dell'iride hanno un significato prognostico e diagnostico, soprattutto in seguito a un loro mutamento causato da alterazioni organiche in altre parti del corpo.
L'esame viene fatto mantenendo la pupilla sotto l'azione di una fonte luminosa (lampada) mentre l'esaminatore la esamina con un microscopio binoculare o con visualizzatori che la proiettano direttamente su uno schermo, così da poterla osservare per un periodo di tempo prolungato. Inoltre, in molti microscopi vengono inserite macchine fotografiche, che scattano fotografie, così da permettere di conservare il documento. La pupilla, sotto l'azione della luce, appare in stato di contrazione.
Per la diagnosi, l'iridologo considera la presenza di colorazioni anomale, di punti o linee (bianchi, scuri, neri) disposti in senso radiale, di anelli circolari o di contrazione.
Si possono così diagnosticare i seguenti quadri patologici:
1)   Malattie del fegato: l'area che rispecchia queste alterazioni si osserva fra il 37'-40' nella sesta zona secondaria dell'iride destra. Striature bianche o giallastre avrebbero il significato della presenza di infiammazioni del fegato.
2)    Malattie del cuore: sintomi relativi a questo organo si rilevano nella seconda zona principale dell'iride sinistra (tra il 10' e il 15') e dell'iride destra (tra il 45' e il 50'). Macchioline nere nella parte superiore di queste aree significherebbero la presenza di alterazioni a carico delle valvole cardiache.
3)    Malattie renali: se ne possono osservare i segni nelle aree dei reni: per l'iride destra tra il 28' e il 30' e per quella sinistra tra il 30' e il 32', nella quarta e quinta zona secondaria. La presenza di macchie nebuliformi, bianche o gialle dimostrano la presenza di malattie acute o croniche.

Auricoloterapia - È una forma di terapia che utilizza la puntura di particolari zone dell'orecchio per curare diverse forme morbose. È stata sviluppata particolarmente da un medico francese nel 1956 che riprese e perfezionò antiche esperienze orientali. Schematicamente, l'orecchio viene rappresentato come un feto rovesciato, con la testa in basso e i piedi verso l'alto. Concepito in tal modo, l'orecchio esterno si presta in modo sorprendente a rappresentare la globalità dell'organismo (clicca sull'immagine per ingrandire).


pinna

La faccia, ad esempio, è localizzata a livello del lobo auricolare, la testa viene fatta corrispondere all'antitrago, la colonna vertebrale all'antelice, l'anca e l'utero sono rappresentati nella fossa deltoide del padiglione auricolare, mentre gli arti superiori sono rappresentati nella fossa scafoidea. Anche nella regione posteriore dell'orecchio sono presenti punti la cui stimolazione trova applicazione nell'auricoloterapia: rappresenta infatti la regione dorsale del corpo e vi è presente il solco per abbassare la pressione del sangue. Per curare i vari disturbi si pungono i punti che corrispondono, agli organi interessati: come l'agopuntura anche l'auricoloterapia presuppone ovviamente la formulazione di una diagnosi precisa prima di poter intervenire sui vari punti del padiglione auricolare, che assommano più o meno a 200. Questa tecnica è notevolmente complicata dal fatto che, nell'impostazione della medicina tradizionale cinese, organi e visceri, anche distanti tra loro, possono essere collegati dagli stessi canali: ad esempio, gli occhi sono in rapporto con il fegato, per cui una lesione oculare può essere trattata intervenendo sia sul punto dell'occhio sia su quello del fegato. L'auricoloterapista, oltre ad avere una conoscenza di tutti i presupposti teorici, deve essere dotato anche di una notevole sensibilità diagnostica e operatoria; infatti, dopo aver prescelto l'area di intervento, perché la stimolazione produca i maggiori effetti, è necessario individuare i punti più sensibili a cui applicare l'ago: questi punti sono quelli che presentano la maggiore dolorabilità, che viene stabilita premendo con un apposito strumento o con la capocchia di uno spillo le varie regioni dell'orecchio. È evidente la fine manualità che questa manovra comporta. La particolare struttura anatomica dell'orecchio esige anche una non trascurabile abilità operatoria perché vi è sempre la possibilità, che deve essere evitata, di trapassare lo spessore, relativamente sottile, dell'organo. Le applicazioni, che possono durare ognuna 20-30 minuti (ma l'ago, in certi casi, può essere tenuto infisso anche per alcuni giorni) devono far male e provocare un gonfiore nel punto di infissione. Immediatamente dopo la puntura, si ha un miglioramento di tipo riflesso. L'auricoloterapia è pertanto indicata nella cura delle forme acute, giacché i suoi risultati sono quasi instantanei, ma di breve durata. È particolarmente utile nelle nevralgie di vario tipo (sciatalgie), nelle lombalgie, nelle manifestazioni gastriche ecc. Buoni successi si ottengono anche nelle diagnosi differenziali di dolori addominali, cisti ovariche, calcoli dell'uretra, appendiciti. L'auricoloterapia viene usata anche nella cura dell'obesità perché, tramite un'azione riflessa a livello dell'ipotalamo, frena l'appetito; infine sembra avere esiti positivi anche nell'induzione dell'anestesia (particolarmente nelle estrazioni dei denti).

Shiatsu - Consiste in una decisa pressione su vari punti o zone della cute, che vengono chiamati sentieri meridiani o tsubo (punti pressori). Molti di questi corrispondono ai punti utilizzati in agopuntura: per questo motivo, a volte, lo shiatsu viene anche chiamato "agopressione" (massaggio agopressorio). Originario dall'Oriente, dove, tra l'altro, costituiva una forma di terapia "domestica" poiché veniva praticato fra i membri di una stessa famiglia, si è poi sviluppato come forma di terapia, sempre associata all'esecuzione di una determinata dieta e tipo di vita. Con lo shiatsu si possono ottenere ottimi risultati sia in senso generale (per ridurre la stanchezza, i dolori generici) sia specifiche. Per il massaggio shiatsu si devono seguire alcune norme fondamentali: 
-  essere in condizioni psicologiche rilassate e possedere un'ottima salute fisica;
-  se il paziente è seduto, deve conservare una posizione del tutto rilassata, anche se ben diritta sulla schiena;
-  la stanza deve essere arredata e tinteggiata in modo che disponga a una sensazione di serenità psicologica;
-  gli indumenti devono essere molto ampi e comodi e fatti in fibre naturali;
-  i principi dello yin e dello yang devono essere seguiti unitamente ad altri più generali relativi alla dieta;
-  il movimento pressorio deve essere lieve a livello dell'addome, del volto e delle articolazioni del ginocchio e del gomito;
-    è molto importante la capacità intuitiva di chi esegue lo shiatsu poiché esso deve "sentire" qual è il punto che richiede il massaggio e la variazione di pressione.

Fotografìa Kirlian - Metodo elaborato e messo a punto da due coniugi russi, Semjon e Valentina Kirlian, consente di fotografare ad alto vantaggio una particolare luminescenza che avvolge tutto il nostro corpo. Le ricerche condotte successivamente in quasi tutte le nazioni (particolarmente negli Stati Uniti) hanno permesso di stabilire determinate relazioni fra il tipo di luminescenza e la presenza di alterazioni organiche o psichiche.
Le fotografie Kirlian vengono attualmente usate soprattutto nel campo diagnostico, giacché consentono di evidenziare determinate caratteristiche, quali possono essere per esempio:
-  efficacia dei trattamenti effettuati con agopuntura, omeopatia e, in genere, da guaritori;
-  scoperta di malattie ancora prima che siano apprezzabili adeguati sintomi fisici;
-  controllo degli effetti tossici causati da residui di droghe nell'organismo;
-  osservazioni dei disturbi provocati sui figli dai conflitti fra genitori;
-  controllo dell'efficacia di un trattamento psicoterapeutico e valutazione del grado di compatibilità esistente fra terapeuta e paziente.

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