II mare è, indubbiamente, il luogo ideale delle vacanze. Libertà, sole, movimento, colori, facilità di incontri ecc., lo rendono, sotto molti aspetti, insostituibile. Tuttavia può presentare anche alcuni pericoli da prevenire.
Puntura di ricci - Le spine dei ricci di mare non sono velenose, ma possono provocare ascessi. Appena si è punti conviene uscire immediatamente dall'acqua, disinfettare la parte colpita e levare tutte le spine utilizzando un ago precedentemente passato alla fiamma. Fasciare con una garzetta e rimanere a riposo per qualche giorno.
Contatti con anemoni di mare - Questi contengono sostanze velenose che provocano dolori di tipo bruciante, formicolii lungo l'arto colpito. Tutto si risolve nel giro di alcuni minuti. Gli anemoni tropicali possono provocare la comparsa di stati confusionali o dolori tali da rendere difficile il nuoto. Rivolgersi al medico. Per gli anemoni del Mediterraneo basta ripulire con ammoniaca diluita e spalmare pomate antistaminiche o cortisoniche.
Puntura da pesce ragno - Dolorosissima, l'arto colpito rimane inutilizzato per qualche tempo. Se il pesce è di notevoli dimensioni si può avere anche la comparsa di uno stato confusionale. Usare impacchi di ammoniaca diluita.
Lesioni da meduse - Consistono in lesioni di tipo urticante e ustionante che compaiono sotto forma di striature rossastre. Si usano impacchi con ammoniaca e pomate antistaminiche e cortisoniche.
Punture da serpenti marini (presenti nelle isole del Pacifico) - Possono rendersi mortali entro una-due ore. Mancano rimedi specifici, occorre farsi trasportare urgentemente in aereo in centri specializzati.
Conchiglie mortali (coni) - Sono presenti nei mari tropicali. La parte affilata può ledere la cute e introdurvi un veleno che dà convulsioni, perdita ai coscienza, blocco della respirazione Anche in questo caso bisogna trasportare il soggetto colpito il più rapidamente possibile in un centro specializzato. Durante il viaggio usare la respirazione bocca a bocca o la maschera d'ossigeno dell'aereo.
Ferite da coralli - Provocano infezioni. Occorre disinfettare con estrema accuratezza. Usare pomate antistaminiche e a base di cortisone. Accertarsi che sia stata effettuata subito l'iniezione antitetanica.
Annegamento - È senz'altro il rischio più grave. Per un miglior soccorso dobbiamo distinguere vari tipi di annegamento. Abbiamo così l'annegamento legato a una caduta imprevedibile, a un malore improvviso, a un'alimentazione errata, a raffreddamento dovuto ad acqua troppo fredda o a bagni troppo prolungati. Nel caso di annegamento per una caduta improvvisa si verifica una serie di eventi che possono essere sfruttati per salvarsi (o per permettere un aiuto efficace). Anzitutto, appena uno cade in acqua compie, istintivamente, una profonda inspirazione che espande il torace e permette di riaffiorare in superficie. È proprio in questa fase che uno, se conserva la calma necessaria, può salvarsi distendendo il corpo o facendo il "morto" guadagnando così tempo prezioso e permettendo agli altri di aiutarlo. Se invece, come spesso accade, si lascia prendere dal panico e si mette a urlare e dimenarsi scompostamente, si esaurisce l'ossigeno dei polmoni e si ha una perdita di coscienza che tuttavia non blocca la respirazione, la quale continua automaticamente per la presenza di un accumulo di anidride carbonica nel cervello. In quest'ultimo caso, però, un soggetto privo di coscienza può respirare con la bocca sotto il pelo dell'acqua, riempiendo i polmoni d'acqua. Nel caso di annegamento da malore non si hanno le fasi prima rilevate: in quest'ultimo caso si ha l'immersione immediata, senza la riemersione successiva. Questo tipo di annegamento è legato a un bagno fatto dopo il consumo di bevande alcoliche, dopo uno sforzo fisico troppo intenso o successivamente a un 'esposizione solare prolungata: la differenza fra la temperatura corporea e quella dell'acqua scatena uno stato di shock (shock termico). L'annegamento conseguente a un'alimentazione errata è particolarmente legato a diete dimagranti errate che privano quasi completamente l'organismo dell'apporto dei carboidrati con conseguente insufficiente recupero muscolare e comparsa di insufficienza mentale da ipoglicemia. I sintomi sono rappresentati da incapacità di coordinare i movimenti. Tali soggetti devono essere immediatamente recuperati, fatti sdraiare tenendo la testa più in basso del corpo e coperti per proteggerli dal freddo. La ripresa della coscienza e il recupero fisico avvengono di solito rapidamente. Tuttavia non devono più proseguire il bagno ed è consigliabile una visita medica. Nell'annegamento da freddo, l'incidente è causato da un bagno troppo prolungato o compiuto in acque troppo fredde. I primi segni sono costituiti da brividi prolungati, labbra cianotiche, polpastrelli raggrinziti, palpitazioni cardiache e accessi di mal di testa. In questo caso il paziente deve essere frizionato energicamente, fatto riposare. Può essere utile fargli bere una bevanda calda, non alcolica.
Le cure immediate: in caso di annegamento conclamato, il soggetto deve essere ricuperato e immediatamente sottoposto alla respirazione bocca a bocca che contempla le fasi seguenti: si spinge indietro la testa (deflessione), si schiude leggermente la bocca dell'annegato, il soccorritore fa una profonda inspirazione e appoggia la sua bocca a quella del soggetto da soccorrere, insuffla l'aria provocando il sollevamento del torace dell'annegato. Si deve cercare di mantenere il ritmo di espansione e costrizione del torace con una frequenza di 60 movimenti al minuto. Si può continuare anche per un 'ora. È molto utile associare questa respirazione al massaggio cardiaco esterno, con un ritmo (se il soccorritore è solo) di dieci compressioni consecutive del torace e due insufflazioni successive (ritmo di 10 a 2). Mentre se i soccorritori sono due si avranno cinque compressioni del torace e una insufflazione (ritmo di cinque a uno).
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