Soprattutto nelle persone anziane, le malattie virali polmonari sono relativamente frequenti e da non sottovalutare.
Le cause - Nella broncopolmonite si osservano focolai multipli al polmone, infezione virale distribuita per lo più lungo le diramazioni dei bronchi. Questa malattia è provocata essenzialmente dal pneumococco, bacillo di Friedländer, bacillo di Pfeiffer, ma può anche essere la conseguenza di altre malattie (influenza, tifo, reumatismo articolare acuto), di stati tossici (uremia), di interventi operatori, di malattie cardiache, di alterata mobilità toracica o di lunghi periodi di degenza a letto. Inoltre, nelle grandi città la comparsa di una broncopolmonite è facilitata dall'inquinamento atmosferico, dall'irrazionalità del riscaldamento che può provocare bruschi cambiamenti di temperatura. Anche l'abuso del
fumo può favorire l'insorgenza e l'aggravamento delle affezioni broncopolmonari.
Infezione polmonare sintomi - Sono piuttosto difficili da rimarcare, particolarmente all'inizio della malattia. La febbre presenta degli aumenti incostanti, solitamente modesti; scarso il brivido, manca del tutto il dolore al torace. In contrasto con questo quadro, complessivamente mite, la dispnea (accelerazione del ritmo respiratorio) può essere molto intensa, soprattutto nelle persone anziane. Il polso presenta una frequenza assai elevata, la tosse ha un carattere stizzoso, l'espettorato può contenere anche tracce di sangue.
Soprattutto imponente è il quadro generale: si hanno uno stato di prostrazione molto marcato, agitazione di tipo ansioso, oppure mancanza assoluta di movimenti, associata a un forte indebolimento. L'apparato digestivo appare fortemente implicato, la sete è intensa, la lingua arida, screpolata, arrossata, in taluni casi si ha vomito, in altri compare una tenace stitichezza. Mentre l'aumento dei globuli bianchi è incostante, si ha sempre un incremento della velocità di eritrosedimentazione (cioè il tempo che i globuli rossi impiegano a depositarsi sul fondo della provetta). Nelle persone anziane la broncopolmonite presenta un quadro abbastanza caratteristico perché i sintomi locali sono molto rari, mentre sono rilevanti quelli generali: astenia (debolezza) intensa, elevata frequenza respiratoria e cardiaca, scarsa la tosse, grave l'indebolimento associato a mancanza d'appetito. In caso d'influenza, la broncopolmonite può costituire una complicazione grave della malattia: i sintomi risultano piuttosto gravi con un'intensa dispnea, cianosi (colorazione azzurrognola della cute e delle mucose), interessamento del cuore, del fegato e della funzionalità renale.
Diagnosi - Nelle persone anziane o indebolite da altre malattie i sintomi di malattie polmonari risultano abbastanza evidenti. La diagnosi diventa più difficile quando siano presenti malattie infettive acute, in cui anche l'esame radiologico risulta di scarso aiuto. Una conferma possono essere la comparsa della febbre, l'insorgenza o l'aumento della dispnea, della tosse, dell'espettorato purulento, l'aggravamento apparentemente immotivato delle condizioni generali.
Terapia - Oltre alla terapia medicamentosa specifica, il paziente deve anche seguire regole generali che favoriscono la guarigione. È necessario pertanto osservare un riposo assoluto, a letto, evitando il trasporto dell'ammalato nel periodo acuto. La camera deve essere ben areata e, durante l'inverno, riscaldata in maniera uniforme, evitando aumenti o riduzioni eccessive della temperatura ambientale.
Dal punto di vista medicamentoso, i farmaci che hanno un'azione decisiva contro le malattie dei polmoni, sono gli antibiotici, che hanno cambiato radicalmente il decorso delle broncopolmoniti, una volta considerate malattie pericolose. Dopo il trattamento antibiotico, la febbre generalmente scompare entro 12-24 ore. Nelle forme di media gravità è utilizzabile la penicillina. Nelle forme più gravi si utilizzano gli antibiotici polivalenti. In questo caso la somministrazione dei farmaci si continua per 4-5 giorni dopo la scomparsa della febbre.
In casi particolarmente resistenti si ricorre anche all'associazione antibiotico-sulfamidico. Per la lotta contro i sintomi si possono utilizzare applicazioni termiche locali, la codeina, anestetici di vario tipo. Deve poi essere sempre ben controllato l'apparato gastrointestinale (enteroclismi). In caso di alterazioni cardiocircolatorie il medico provvederà alla prescrizione di analettici e glucosidi ad azione rapida.
Dieta - Durante la fase acuta si devono somministrare elevate quantità di liquidi per eliminare il rischio di una disidratazione. Successivamente è da rammentarsi che il valore calorico della dieta di un paziente con broncopolmonite non deve mai scendere al di sotto delle 2500-3000 calorie. Si potranno dare latte caldo e rhum (o cognac), semolino, brodi vegetali, qualche uovo, purè, frutta sia cotta che cruda, spremute di limone o arance.
Il sale deve essere limitato. In genere si possono ritenere permessi il prosciutto (crudo o cotto), il riso al burro, i fiocchi d'avena, le carni magre (vitello, pollo), i latticini freschi e magri, miele, cioccolato, gelati. Si devono invece considerare controindicati gli antipasti con salse e maionese, i brodi troppo concentrati, le salse, i minestroni molto conditi, le carni in scatola o insaccate, la selvaggina, i formaggi fermentati, la frutta secca.
Convalescenza - Il periodo di convalescenza da malattia polmonare deve essere ben controllato per il rischio di ricadute. Questo è vero particolarmente per le persone anziane, per i soggetti cardiopatici o indeboliti da altre malattie. È consigliabile un soggiorno in località climatiche e devono essere soprattutto evitati il freddo, l'umido, la fatica.
Profilassi - La prevenzione delle forme broncopolmonari è legata alla conduzione di una vita attiva: sono consigliabili ginnastica (al mattino), sport non agonistici (marcia, sci, canottaggio, ciclismo ecc.), l'abituare l'organismo agli sbalzi di temperatura, il controllare l'abbigliamento così da non sudare e non esporsi al rischio di malattie respiratorie, un'alimentazione ricca di vitamine (C e del complesso B).
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