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Le malattie bronchiali e polmonari nei bambini

bronchite
Per evitarle è bene abituare i bambini a vivere all'aria aperta.

Bronchite - È il termine con cui si indica l'infiamma­zione dei bronchi. Si usa sia per indicare l'infiamma­zione di trachea e bronchi (tracheobronchite) sia per quella dei bronchi di medio e piccolo calibro (bronchite capillare).
Solitamente la bronchite è causata da virus o batteri che penetrano
nell'apparato respiratorio del bambino in conseguenza di un contagio, cioè del contatto con una persona precedentemente ammalata.
Profilassi: i bambini particolarmente esposti alle forme infiammatorie respiratorie devono essere tenuti molto all'aria aperta, per accentuare la loro capacità di rea­zione. Devono poi soggiornare e dormire in camere ben ventilate, con aria non troppo secca e mantenute a una temperatura di 18-20° C. Se possibile conviene portarli al mare o in montagna per periodi relativamente lun­ghi. Durante l'inverno, poi, non si devono coprire ec­cessivamente per non farli sudare e predisporli quindi, più facilmente, a una malattia respiratoria.
Sintomi: siccome la bronchite è sempre associata a un'infiammazione della trachea, potrà comparire mal di gola, più o meno intenso, a cui però si associa sem­pre la tosse che può essere di vario tipo: inizialmente secca e stizzosa, diverrà poi più o meno "grassa", in rapporto alla produzione di muco (secrezione). Può esserci febbre, talvolta anche elevata. Tuttavia, le con­dizioni generali, di solito, non sono compromesse. Sol­tanto in lattanti particolarmente indeboliti, si possono verificare alterazioni del respiro (dispnea).
Terapia: quella di tipo generico, può essere effettuata dai genitori in attesa del medico. Verrà umidificata la camera in modo da evitare l'aria troppo secca, tipica del riscaldamento con i termosifoni; potrà essere som­ministrato qualche prodotto per ridurre la febbre, se presente. Soltanto il medico potrà poi prescrivere espettoranti o sedativi per la tosse, oltre all'usuale tera­pia farmacologica tipica per queste malattie. In genere è sufficiente qualche giorno a riposo (unita­mente alla terapia medica) per superare la malattia. Soltanto nelle forme medio-gravi è necessaria una per­manenza a letto più prolungata. In questo caso il bam­bino dovrà variare frequentemente la posizione nel let­to per evitare la comparsa di complicazioni polmonari. La dieta sarà molto leggera e, nel corso della giornata, saranno date frequentemente bevande dissetanti come tè, infusioni di tiglio, spremute di frutta, in particolare arance, limoni e pompelmi.

Bronchite spastica - Talvolta, particolarmente in lat­tanti i cui genitori presentano manifestazioni allergi­che, la bronchite può complicarsi con attacchi spastici a carico della muscolatura dei bronchi: di conseguenza si ha un restringimento del lume bronchiale e una mag­giore difficoltà al passaggio dell'aria. La malattia sem­bra aumentare particolarmente fra i bambini delle grandi città dove l'inquinamento molto probabilmente agisce sull'apparato respiratorio sensibilizzandolo e provocando reazioni eccessive in risposta all'azione de­gli agenti infiammatori. In questo caso però deve essere chiamato immediatamente il medico.

Bronchiolite - È conosciuta anche con il termine di bronchite capillare. Colpisce bambini al di sotto dei due anni di vita. I sintomi sono rappresentati quasi immediatamente da difficoltà respiratorie molto gravi: appaiono dispnea, pallore, successivamente seguiti da cianosi (colorazione azzurrastra delle mucose). Gene­ralmente la tosse è di tipo stizzoso e la febbre può divenire anche molto elevata.
L'alimentazione, in questo particolare stato patologico, risulta molto difficile. È necessario perciò chiamare im­mediatamente il medico.

Broncopolmonite - È causata da vari agenti patogeni, soprattutto pneumococco, seguono poi lo streptococco, il pneumobacillo di Friedlànder, il bacillo di Pfeiffer, lo stafilococco, il bacillo difterico, il bacterium coli ecc. La frequenza della broncopolmonite presenta un andamento abbastanza tipico, con un incremento progressi­vo sino al secondo anno di vita. Le stagioni di maggior incidenza della malattia sono l'inverno e la primavera. Sintomatologia: la malattia inizia solitamente con mani­festazioni catarrali, la febbre presenta un decorso quanto mai vario e non è quasi mai in diretta relazione con la vera gravità del processo morboso. Può succede­re infatti che in casi estremamente gravi la temperatura diminuisca, anziché aumentare. Casi in cui la febbre è scomparsa e poi successivamente si riacutizza non sono molto rari. Le alterazioni respiratorie sono i segni più frequenti: si osserva una difficoltà nel bambino a respi­rare e spesso si può rilevare il fenomeno dell'alitamento delle pinne nasali, legato all'allargamento e al restrin­gimento delle narici. Un altro sintomo è costituito dalla cianosi (colorazione bluastra, livida della cute), che segnala la gravità della malattia.
Oltre agli ovvi disturbi respiratori, nel corso di una broncopolmonite si possono avere turbe dell'apparato gastrointestinale con la comparsa di diarrea, vomito, riduzione di peso; alterazioni a carico dell'apparato cardiovascolare, con riduzione della forza delle contra­zioni cardiache; turbe del sistema nervoso, associate alla comparsa di convulsioni, eccitamento del sistema nervoso vegetativo.
In rapporto alla durata, possiamo distinguere la bron­copolmonite in acuta e subacuta. La broncopolmonite acuta è caratterizzata dalla com­parsa di manifestazioni bronchiali, febbre elevata, con carattere irregolare, aumento della frequenza respira­toria, alitamento delle pinne nasali, associazione di di­sturbi a carico degli apparati cardiovascolare, gastrointestinale, nervoso.
La broncopolmonite subacuta è contraddistinta da una durata della malattia superiore alle tre settimane. La febbre è di tipo discontinuo, la tosse è perdurante, le condizioni generali appaiono scadute, con assoluta mancanza di appetito (anoressia) e manifestazioni di tipo diarroico.
Un particolare tipo di broncopolmonite è quello defini­to "da aspirazione", rilevabile solamente nel neonato in seguito a ingestione di liquido amniotico. Prevale sonnolenza e si hanno gravi compromissioni delle condizioni generali.
Profilassi: si devono eliminare tutte le infezioni del naso e della gola giacché possono costituire l'inizio di una successiva infezione broncopolmonare. È anche prudente che i bambini non siano ammessi alla presenza di pazienti con manifestazioni broncopolmonari. La terapia è di stretta competenza del medico. Il bambino deve essere tenuto a letto e gli saranno forniti giornalmente liquidi in abbondanza per combattere la disidratazione.
La dieta, nei bambini più grandicelli, sarà leggera, ba­sata su spremute di arance e di limoni, ricchi di vitami­na, minestrine, brodo vegetale, frutta e verdura fre­sca, formaggi freschi, yoghurt, composte di frutta mi­sta, uova (cucinate preferibilmente alla coque, barzotte, semisode, sode, o comunque in assenza di grassi , infusi di tiglio, di eucalipto e di camomilla; come dolci­ficante si userà preferibilmente il miele.

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