La frutta a polpa o zuccherina è particolarmente importante dal punto di vista alimentare perché ricca di zuccheri e soprattutto di vitamine, elementi naturali e acidi organici. È prodotta da alberi, arbusti e piccole piante erbacee. La maggior parte comunque è prodotta da alberi (melo, pero, pesco, arancio), altre, come more e lamponi, da arbusti (piante legnose senza tronco), altre ancora da piccole piante erbacee, come le fragole. La frutta a polpa è la più usata per
l'alimentazione diretta allo stato fresco o conservato.
Albicocca - E il frutto del Prunus armeniaca, albero originario della Cina, dove veniva coltivato già nel 2000 a.C. Il massimo produttore mondiale è la California, mentre, in campo nazionale, sono l'Emilia e la Campania. È una drupa dalla buccia vellutata giallo-arancio, ricca come la polpa in carotene, precursore della vitamina A; la polpa contiene inoltre acido malico, citrico, tartarico e, in minor quantità, acido ossalico. Tra le varietà principali di albicocche, sono da ricordare la "precoce d'Italia" e la "precoce gialla", dai frutti piccoli, con maturazione a giugno; la "reale" e la "sant'Ambrogio", di dimensioni maggiori, con maturazione a luglio; la "Paviot" e la "Nancy", più tardive, con maturazione in luglio-agosto. Come la pesca, l'albicocca contiene nel seme l'amigdalina, un glucoside tossico.
Anguria - È il frutto di una cucurbitacea, il Citrullus vulgaris, ricchissimo di succo (91 % di acqua) e per questo utilizzato come dissetante. Presenta un elevato contenuto in zuccheri. È tra i frutti eduli il più grosso che si conosca, arrivando a pesare fino a 25 kg e raggiungendo i 35 cm di diametro. Ha scorza verde cupo, uniforme o striata di bianco; la polpa è di un rosso chiaro o intenso e ricca di semi neri appiattiti, disposti in file longitudinali. Le angurie nostrane, di forma tondeggiante, si distinguono da quelle americane che hanno invece forma allungata. L'Italia è il maggior produttore europeo di angurie, ma l'esportazione è limitata dalla loro facile alterabilità.
Caco - È il frutto del Diospyros kaki, originario della Cina e del Giappone, dove è diffusamente coltivato. In Italia la coltura è abbastanza diffusa in Campania e in parte anche in Emilia e Veneto. È una bacca color arancio intenso, con polpa dolce e succosa in alcune varietà, aspra e con azione astringente in altre per la presenza di tannino. Solo dopo un periodo di conservazione queste ultime varietà anneriscono e la polpa diventa dolcissima.
Ciliegia - Le numerosissime varietà di ciliegie prodotte, che derivano dal Prunus avium, differiscono per sapore (dolce o asprigno), colore della buccia (che può variare dal bianco-giallastro, al rosso carminio, al rosso-nerastro) e per consistenza della polpa. Le ciliegie a polpa più soda, dette comunemente "duroni" o "graffioni" sono indicate per la conservazione.
In campo alimentare hanno notevole importanza anche le amarene, più acide, che sono però i frutti del visciolo Prunus cerasus. Hanno peduncolo più corto, polpa più molle e acquosa, sapore acidulo e amarognolo. Alto è il contenuto in sali minerali, vitamina C e acido malico: gli zuccheri rappresentano il 16-18%. Oltre all'uso diretto come frutta da tavola, le ciliegie vengono impiegate nella preparazione di marmellate, confetture e canditi, utilizzate in pasticceria o conservate sotto spirito. Con la fermentazione delle ciliegie nere e delle amarene si preparano liquori come il kirsch, il cherry brandy, il maraschino, il ratafià. Utili in erboristeria sono i peduncoli, coi quali si preparano tisane con effetto diuretico.
Datteri - Sono prodotti a grappoli dalla palma Phoenix dactilifera, diffusa nell'Asia sud-occidentale e in Africa settentrionale. La polpa è talmente ricca di zuccheri (64%) che se ne può ricavare un miele particolare. Noti sono anche il pane di datteri e il vino di datteri. Per le sue caratteristiche il dattero può essere commercializzato sia fresco che essiccato o candito.
Fichi - Sono il prodotto del Ficus carica; si tratta un falso frutto, poiché proviene dal ricettacolo del fiore anziché dall'ovario; essendo poco protetto, deve essere consumato a brevi distanze dal luogo di produzione. La sua coltivazione è diffusa nel bacino del Mediterraneo e nell'Asia Minore. Le due principali varietà sono i "fioroni", più grossi e meno saporiti, a maturazione estiva, e i "settembrini", che maturano in autunno. L'epidermide varia dal verde chiaro al violaceo; la polpa, generalmente bianca, è succosa e ricca in zuccheri (15%) costituiti essenzialmente da glucosio e fruttosio, per cui i fichi sono adatti ad essere consumati sia freschi che come fichi secchi.
Mela - Malus communis. Conosciuto e coltivato fin dal periodo neolitico, è il frutto oggi più coltivato nell'Italia settentrionale e in Europa. In realtà anche la mela è un falso frutto, le cui caratteristiche morfologiche e di colore si differenziano a seconda delle varietà che sono circa settemila. Ha buccia sottile e resistente, lucida od opaca; la polpa bianca è turgida e carnosa con sapore leggermente acidulo; la sua consistenza, per l'impiego masticatorio che richiede, aiuta a prevenire la carie. Le mele sono un'ottima fonte di fruttosio (6%), di vitamina C e di sali minerali come il potassio e il ferro; la scarsità di sodio le rende invece uno degli alimenti base delle diete iposodiche. Le varietà più conosciute sono: "red delicious" (delizia), oblunga, rossa e farinosa; "golden", gialla e farinosa; "Granny Smith", verde e asprigna; "Jonathan", rossa sfumata e acidula; "renetta", appiattita, gialla opaca con macchioline scure"; "mela cotogna", dalla superficie bitorzoluta giallo-verdastra e polpa dura.
Melograno - È il frutto della pianta omonima Punica granatum, globoso e coronato dai residui dei sepali del calice. Ha scorza rigida giallo-bruna o giallo-rossa o addirittura giallo vivo. Contiene granelli di colore rosso-vino, dal sapore acidulo e aromatico, separati in gruppi da membrane sottili giallo chiaro. Può essere consumato fresco oppure trasformato in bibite e sciroppi (succo di melograno, granatine) o impiegato per colorare i vini. La buccia e le radici trovano impiego in farmacologia, poiché contengono la polieterina, un alcaloide attivo contro i parassiti intestinali.
Melone - È il frutto della pianta erbacea Cucumis melo, di origine incerta, ma probabilmente derivata da alcune piante selvatiche che crescono tuttora in Africa. Ha forma sferica o ovoidale e polpa dolce che varia dal bianco, al giallo, all'arancio. Si distinguono le varietà "retato", "cantalupo", "verde". Il primo, di forma variabile, ha scorza giallo-verdognola, ricoperta da un intreccio di linee in rilievo a forma di rete; non si conserva a lungo. Il cantalupo ha buccia giallo-verdastra, liscia e suddivisa in spicchi; il verde è allungato, con scorza a solchi e polpa quasi bianca e si conserva più a lungo. Tutte le varietà racchiudono nel cuore della polpa molti semini bianchi e appiattiti. Il melone ha un elevato contenuto di vitamina A, accompagnato tra l'altro da quantità notevoli di vitamina C. La polpa, separata dalla scorza e dai semi, viene spesso accoppiata a cibi salati e saporiti come prosciutto melone.
Nespola - È il frutto del Mespilus germanica, spontaneo o coltivato (il nespolo), originario del Caucaso e diffusosi in seguito in tutta Europa. La nespola è una drupa di modeste dimensioni, bruno-rossastra, sferica, sormontata dal calice a forma di corona. Non si può consumare alla raccolta, che avviene in ottobre, perché la polpa è dura e aspra; si deposita così il raccolto su letti di paglia affinché i processi fermentativi intervengano a modificarne le caratteristiche organolettiche del frutto, rendendolo morbido e zuccherino.
Pera - La pianta produttrice Pyrus communis è originaria dell'Asia minore. Le pere sono un falso frutto, di forma caratteristica, polpa tenera e profumata, a volte granulosa. Le varietà si suddividono a seconda dell'epoca di maturazione: quelle estive, poco conservabili, comprendono la "spadona", giallognola, con forma allungata, polpa burrosa e succosa, e la "William", con buccia sfumata dal verde al giallo al rosso, polpa granulosa e dolce; tra le autunnali la "kaiser", color ruggine, con polpa soda e compatta; tra le invernali la ' 'passa crassana", irregolare e un po' acidula, e la "decana d'inverno". Anche nella pera, come nella mela, prevale tra gli zuccheri il fruttosio. L'acidità è dovuta all'acido malico e, in alcune varietà, anche all'acido citrico. Nella pera è presente una rilevante quantità di acetaldeide, che aumenta notevolmente se la maturazione del frutto avviene in magazzino. I frutti scadenti, asprigni, si utilizzano per preparare il sidro e nelle distillerie. In Italia la produzione di pere si situa al terzo posto dopo mele e pesche.
Pesche - L'albero della pesca è il Prunus persica, originario della Cina, importato in Europa al tempo dei Romani, e oggi coltivato in tutto il mondo. È una drupa a maturazione estiva con buccia glabra o coperta di peluria vellutata, tonda, e solcata medialmente; la polpa è succulenta acidulo-zuccherina, bianca o gialla. Le pesche si classificano, in base alla facilità o meno di separare la polpa dal nocciolo, in spiccagnole (in cui il nocciolo è facilmente asportabile) e duracine. Alcune duracine a polpa compatta vengono coltivate per la produzione di pesche sciroppate. La "pesca-noce" è un frutto di lontana origine italica che fa la sua comparsa sul mercato intorno ad agosto-settembre.' Ha polpa morbida e al contempo compatta e buccia liscia. Le pesche contengono acido malico e citrico e componenti aromatici come linololo, acido formico, acetico, valerianico e caprilico, acetaldeide e altre aldeidi volatili. Come tutta la frutta estiva, le pesche si conservano al massimo per due o tre settimane nella zona più bassa del frigorifero, dove tendono però gradatamente a raggrinzire.
Il nocciolo della pesca contiene un alcaloide tossico da non utilizzare assolutamente.
Prugne - Sono il frutto del Prunus domestica, originario del Caucaso. Drupa polposa, dalla buccia liscia e sottile, gialla o violetta, ha polpa succosa di varia consistenza dal gusto acidulo. Le varietà più grosse, come la "California" e la "Stanley", sono destinate per lo più ad assere vendute come prugne secche. La maggior parte della produzione nazionale si ha nell'Emilia-Romagna.
Uva - È il frutto della vite Vitis vinifera, originaria del Mar Caspio, coltivata dagli Egiziani da più di 6000 anni, e oggi coltivata nei paesi del Mediterraneo, nel centro Europa e in America. La produzione annua italiana di uva supera i 100 milioni di quintali, ma solo il 10% costituisce uva da tavola. Il grappolo è formato dal raspo che porta gli acini, bacche polpose colorate di giallo-verde o di rosso violaceo. La polpa rappresenta l'85-90% dell'acino, mentre i vinaccioli (semi), da cui si estrae un olio di discreto valore nutrizionale, costituiscono il 2,5%. Il restante è rappresentato dalla buccia. L'elevato contenuto in glucidi (16-17%) in gran parte rappresentati da glucosio, fruttosio e mannitolo, la rendono energetica e leggermente lassativa; i tartrati presenti nel frutto favoriscono l'eliminazione delle scorie renali, mentre gli elementi inorganici e le vitamine fanno dell'uva un importantissimo alimento bio-regolatore. Dalla Vitis vinifera inoltre derivano i vitigni destinati alla produzione di uva da vino.
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