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L'allattamento con latte artificiale

biberon
Il latte materno è un alimento pre­ziosissimo, il migliore per un neonato: se la donna ha latte, è in buona salute e si sente psicologicamente pron­ta ad allattare il proprio bambino fa quindi benissimo a farlo; viceversa se non ha latte o per motivi di salute non può attuare l'allattamento al seno non è il caso che si disperi: si può tranquillamente rimediare Con l'allattamento artificiale purché venga condotto in ma­niera adeguata: anche il bambino allattato con latte artificiale può crescere in modo del tutto soddisfacente.


La scelta del latte

Se decidete, comunque, di passare al latte artificiale, si presentano due possibilità: o utilizzare latte vacci­no, variamente modificato a domicilio, oppure ricor­rere a latti preparati con metodi industriali e facilmente reperibili sul mercato.

Il latte vaccino - Il latte vaccino deve essere fresco, sterilizzato e offerto al bambino in biberon che devo­no essere accuratamente controllati sia dal punto di vista igienico che strutturale, dando la preferenza a quelli dotati di dispositivi capaci di eliminare l'aria eventualmente presente all'interno del biberon stesso. Il latte vaccino viene usato diluito: però in tale caso bisogna procedere all'aggiunta di zucchero pari al 5% poiché il contenuto calorico altrimenti diventa troppo basso. Inoltre, a partire dal primo mese di vita, sarà bene procedere all'aggiunta di mucillagini (in gene­re, crema di riso precotta) sempre allo scopo di aumen­tare il valore calorico dell'alimento. Infine è partico­larmente indispensabile l'aggiunta di vitamine per ren­dere il bambino più resistente alle variabili condizioni dell'ambiente esterno.

I latti artificiali - Per evitare i rischi e le insufficien­ze propri del latte vaccino naturale, è preferibile uti­lizzare i vari latti artificiali preparati industrialmente. Quelli più usati sono i seguenti.
Latte evaporato: è privato del 50% di acqua attraverso un processo sotto vuoto. Viene poi omogeneizzato e sottoposto a un accurato processo di sterilizzazione.
Per potere essere usato gli si deve aggiungere un quan­titativo uguale di acqua. I vantaggi di questo tipo di latte sono notevoli: viene commercializzato in scatole ed è quindi rigorosamente privo di qualsiasi forma bat­terica. Può essere conservato a lungo a temperatura ambientale e la sua composizione è costante, partico­lare molto utile, questo, per i bambini che devono se­guire i genitori impegnati in frequenti viaggi. È rela­tivamente facile da digerire e ha un buon contenuto in vitamina D. Può essere usato anche per i bambini più grandicelli.
. Latte condensato: contiene il 25-30% in meno di acqua in confronto al latte naturale. Gli viene aggiunto sac­carosio e, prima di essere usato, deve essere arricchi­to di una quantità d'acqua uguale a quella che è stata sottratta durante il processo di condensazione.
Latte in polvere: è normalmente quello più usato. Il pro­cesso industriale si limita alla sua polverizzazione op­pure alla sottrazione di una quantità più o meno ele­vata di grassi (latti scremati). Oggi, poi, la conoscen­za sempre più approfondita delle esigenze del lattante e delle sue capacità digestive ha portato alla produzione di latti in polvere variamente modificati così da ren­derli il più possibile simili a quello materno (latti uma­nizzati o, meglio, adattati).
Latte acidificato: è un latte in polvere acidificato sia ag­giungendovi bacilli acidificanti sia sostanze organiche (acido lattico). Viene di solito preferito per i bambini che presentino difficoltà digestive. Si può conservare a temperatura ambientale ed è migliore del latte dolcificato poiché previene la formazione di batteri.
Per la dolcificazione dei latti artificiali si possono uti­lizzare differenti tipi di zuccheri, soprattutto zucche­ro di canna o di barbabietola, quest'ultimo è il più usa­to. Se ne possono somministrare al massimo 2-3 cuc­chiaini al giorno. Lo zucchero bruno non è raffinato e può essere quindi consigliabile per feci eccessivamente dure. Il suo valore nutritivo è pari a quello dello zuc­chero bianco.
Lo sciroppo di grano è una miscela di saccarosio e de­strine (prodotti intermedi fra saccarosio e amido). È utilizzabile nei bambini che presentano manifestazioni diarroiche. Prodotti contenenti destrine e maltosio han­no meno calorie dello zucchero granulare. In un giorno si possono somministrare cinque-sei cucchiai da tavola.

Le regole per allattare bene - Per un buon allatta­mento artificiale è bene teniate presenti alcune di queste semplicissime regole.
  • In genere iniziate l'uso del poppatoio circa 12 ore dopo la nascita. Nei giorni immediatamente successi­vi non forzate mai. Sarà il bambino stesso a prendere un suo proprio ritmo.
  • Portate il contenuto del succhiotto alla temperatu­ra del corpo (circa 37°C). Prima di iniziare l'allatta­mento provate la temperatura del latte (sulla faccia in­terna del polso) e l'esattezza della composizione di quanto avete preparato.
  • Durante la poppata, sedetevi comodamente, come se doveste allattare, tenendo il bambino al seno. Man­tenete il poppatoio inclinato in modo che il succhiotto sia sempre pieno di liquido e non vi si formino bolle d'aria. Alcuni bambini poppano tutto il contenuto del succhiotto in un fiato, mentre altri si arrestano a me­tà. In questo caso staccate il biberon, togliete l'aria e continuate.
  • È importante che il succhiotto abbia i fori di giusto calibro perché altrimenti il bambino o fa troppa fatica a succhiare e poi smette di alimentarsi, oppure rischia di soffocarsi perché il liquido fluisce in quantità eccessiva.
  • Non costringete il bambino a mangiare più di quan­to desidera. Altrimenti finirà a non mangiare del tut­to. Il momento dei pasti, per il bambino, deve essere motivo di gioia, non di lotta con chi vuole imporgli di alimentarsi per forza.
  • Se il bambino si addormenta subito dopo avere mangiato un certo quantitativo di latte, può darsi che ciò sia dovuto alla presenza di una bolla d'aria nel suc­chiotto oppure a indigestione.
  • Cercate di mantenere sempre lo stesso tipo di ali­mento artificiale: ogni cambiamento costringe infatti il bambino a uno sforzo per adattarsi al nuovo tipo di alimento.
  • L'allattamento artificiale richiede orari più rigidi di quello non artificiale poiché è necessario impedire che il bambino si "abbuffi" ogni volta con il rischio di provocare la comparsa di disturbi intestinali.
  • Pulizia e sterilizzazione di tutti gli oggetti devono essere accuratissimi poiché questi latti artificiali si pos­sono facilmente trasformare in un autentico "brodo di coltura" per i vari batteri.
  • Disfatevi sempre del latte che il bambino avanza: questo piccolo sacrificio economico può eliminare gravi complicazioni.

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