Un'alimentazione a base di soli vegetali può fornire un apporto energetico altrettanto, se non più valido, di un'alimentazione che comprenda le carni. Gli esperti di anatomia comparata (lo studio che mette a confronto la struttura organica degli animali fra loro e con l'uomo) considerano la struttura fisica dell'uomo distante dagli erbivori e notevolmente somigliante a quella dei frugivori (vi ricordate Darwin?) e in parte a quella dei granivori. Vediamo più in dettaglio gli argomenti che vengono portati a sostegno di questa affermazione. Innanzitutto considerate la mano: è prensile, con unghie scarsamente sviluppate, più adatta ad afferrare un frutto da un albero che a ferire una preda; la dentatura, dove i canini sono di secondaria importanza e ben più sviluppati sono i molari atti a tritare i cibi (le granaglie, ad esempio); l'intestino, né corto come quello dei carnivori (che così eliminano velocemente i fattori tossici derivanti dalla putrefazione carnea) né lungo come quello degli erbivori, ma di lunghezza intermedia (e l'uomo può così assorbire i prodotti terminali della putrefazione delle carni e cronicamente intossicarsi). Ciò non toglie che
l'uomo in realtà si comporti da onnivoro e usi le sue mani per sgozzare i pennuti malcapitati e la sua testa per escogitare armi e trappole per uccidere gli animali.
Ecco allora insorgere il "popolo vegetariano" che bolla questi atti come incivili e non rispettosi degli altri esseri viventi. Sostengono queste proteste anche alcune considerazioni di natura economica. L'allevamento del bestiame richiede la produzione di una consistente quantità di risorse alimentari impegnate sotto forma di mangimi (cereali e legumi, quindi proteine vegetali) per cui risulta elevato il costo delle proteine di origine animale.
Tra l'altro, si è calcolato che un ettaro coltivato a cereali o leguminose, sfamerebbe molte più persone rispetto a un ettaro occupato da bestiame. Chi ritiene poi che mangiare carne dia forza e sia indispensabile al nostro organismo si dimentica che un'alimentazione vegetariana è in grado di fornire un apporto energetico altrettanto equilibrato se non più valido di un'alimentazione comprendente carne e pesce. Vari alimenti hanno un valore biologico simile, se non superiore (vedi l'uovo), a quello della carne o del pesce.
C'è da ricordare, per appoggiare la tesi dei salutisti, che lo studio di popolazioni ultracentenarie (i russi della Georgia e dell'Azerbaigiani, gli abitanti della regione di Hounza vicino al Nepal, gli ecuadoriani di Vilcabamba) ha evidenziato per tutti un'alimentazione a base di cibi di origine vegetale, latticini, rarissimamente carne e niente zuccheri o cibi raffinati.
Menù vegetariano
Un'alimentazione vegetariana presuppone da parte di chi la segue una scelta che generalmente affonda le sue radici in due motivi principali: quella etico-religiosa e quella salutistica. La prima fa riferimento alla considerazione che, in base ai criteri della non-violenza, va rispettata anche la vita degli animali e non solo quella dell'uomo. Anche alcuni gruppi religiosi (in particolare quelli orientali e, fra quelli di ispirazione cristiana, gli Avventisti del VII Giorno o alcuni ordini come i Trappisti) si attengono a questi principi. Sono stati effettuati degli studi a lungo termine su queste "popolazioni", che hanno evidenziato tassi di colesterolo e di lipidi ematici inferiori a quelli di "popolazioni a dieta libera"; non solo, ma per gli Avventisti il rischio di contrarre cancro è nettamente più basso.
Da questi ultimi dati scaturisce la motivazione salutistica ché può essere alla base di una scelta vegetariana. Della carne Vengono messi in risalto i difetti: il contenuto di colesterolo e di grassi saturi (accusati di elevare il tasso di colesterolo nel sangue) e di purine (legate alla formazione di acido urico). Ma senza carne e pesce le proteine da dove si prenderanno? È semplice: dalle uova, dai formaggi, dai legumi e dalla frutta secca e dai cereali (specie se integrali). E come la mettiamo con il rischio di anemia? Non ha nulla da temere chi segua un'alimentazione vegetariana ricca di verdure a foglia verde (contenenti acido folico, vitamina antianemica), di cereali integrali e di quegli alimenti vegetali ricchi di ferro (tipo lenticchie, carote, rape rosse). Alcuni studiosi non temono neppure il rischio di deficit di vitamina B12 (antianemica) per i vegetaliani e i fruttariani (le due correnti minori del vegetarismo) sia perché l'organismo ne ha ampie riserve sia perché ne ipotizzano una produzione endogena da parte della flora batterica.
L'unica perplessità che potrebbe avere chi volesse intraprendere una dieta vegetariana è la scarsità di proteine "nobili" contenute soprattutto negli alimenti di origine animale. Ma non bisogna dimenticare che questa dieta comprende anche le uova (le cui proteine hanno la composizione più equilibrata e quindi meglio assimilabile per l'uomo), il latte e i formaggi, anch'essi ricchi di queste indispensabili proteine. Con questi alimenti, le verdure, i legumi, la frutta fresca e secca e i cercali, si possono approntare dei pranzi gustosissimi, vari e nutrizionalmente completi.
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