Esistono delle antiche pratiche terapeutiche che vengono oggi rivalutate come supporto o alternativa alla medicina ortodossa e che considerano l'individuo un tutt'uno con l'universo.
Riflessologia - Definita anche terapia zonale, consiste in massaggi, compiuti esclusivamente con le mani, su alcune zone del piede che sono in connessione con determinate parti del corpo. È un metodo di origine incerta, proveniente probabilmente dalla Cina e successivamente perfezionato da ricercatori americani ed europei. L'alterazione funzionale di un organo oppure una sua malattia si riflette sulle zone riflessogene del piede che risultano dolenti. Il massaggio delle zone riflessogene del piede ha come conseguenza una
"detensione" e una normalizzazione degli organi colpiti. Analoghe zone si possono avere anche nelle mani che possono essere sottoposte a massaggio quando non sia possibile intervenire sui piedi. Oltre alle zone del piede, il riflessologo deve anche considerare le dieci zone riflessogene del corpo che lo percorrono nei due lati della linea mediana nel senso della lunghezza.
La riflessologia può ottenere dei risultati veramente eccezionali, se ben utilizzata, e può essere applicata sia ai bambini che alle persone ormai anziane. In queste i risultati migliori si ottengono nel caso di disturbi circolatori.
Osteopatia - Disciplina fondata da un medico americano, Andrew Taylor Still. Si basa sulla concezione che esista uno stretto rapporto fra struttura e funzione. Quando una funzione risulta alterata finisce con l'interferire con la struttura corporea corrispondente e, viceversa, una struttura corporea che presenti delle anomalie influenzerà il normale svolgersi di una funzione. La malattia è quindi la risultante di un'alterazione della struttura e della funzione. L'osteopatia centra quindi soprattutto la sua attenzione sulla colonna vertebrale, da cui dipendono, attraverso mediazioni nervose, umorali e circolatorie, il maggior numero delle funzioni. Tuttavia, anche la mobilità della gabbia toracica, e dei diaframmi toracico e pelvico è particolarmente considerata per la sua capacità di influenzare le funzioni respiratorie e digestive. L'osteopata inizia il suo esame considerando tutte le articolazioni, effettuando movimenti attivi e passivi per verificare il grado di coordinazione generale e palpando articolazioni e tessuti circostanti per stabilire l'eventuale presenza di alterazioni. Stabilita l'esistenza di un blocco articolare, l'osteopata procede alla sua normalizzazione facendo compiere determinati movimenti. Un rumore, simile a uno schiocco, accompagna la normalizzazione delle articolazioni vertebrali che si associa all'eliminazione del crampo muscolare conseguente alla presenza di uno stato infiammatorio. L'osteopatia, originariamente concepita come metodo capace di intervenire su tutti i processi patologici, viene oggi usata soprattutto per la cura delle alterazioni osteomuscolari.
Chiropratica - Il termine deriva dal greco e significa pratica manuale. Tuttavia il fondatore della chiropratica moderna è un americano, Daniel David Palmer, che la diffuse negli Stati Uniti.
La premessa da cui parte la chiropratica è che una normale posizione del corpo non dà mai origine a dolori o affezioni di vario tipo. È per questo che i chiropratici danno grande importanza alle condizioni della colonna vertebrale, considerata un po' il "centro" di tutto l'atteggiamento corporeo.
Nell'esame chiropratico verranno considerate la motilità e la morfologia della colonna, dapprima globalmente, poi a livello delle singole articolazioni vertebrali. Ugualmente importanti sono i dati che i chiropratici possono raccogliere considerando la postura, il modo di camminare (deambulazione), il modo di portare i pesi, la presenza di eventuali malattie; anche i risultati ottenuti con la radioscopia e la radiografia sono molto importanti per stabilire posizioni e grado di eventuali alterazioni.
Terminato l'esame, si passa alla terapia che, nella maggioranza dei casi, consiste in un intervento su una singola articolazione immobilizzata che riacquista così la primitiva mobilità.
La chiropratica ottiene risultati veramente importanti nella cura delle alterazioni della colonna vertebrale. Tuttavia il suo campo di azione si estende anche alla cura delle emicranie, di crampi muscolari, di disturbi circolatori periferici e anche di talune forme morbose che insorgono in alcuni organi interni.
Respiro-Dynamogenics Zilgrei - Rappresenta un ulteriore perfezionamento della medicina chiropratica. I momenti essenziali di questa nuova tecnica, elaborata da un chiropratico americano, Hans Greissing, e da una cittadina italiana, Adriana Zillo Monti, sono costituiti da un particolare tipo di respirazione, dall'esecuzione di movimenti corporei (micromovimenti) e da un atteggiamento della mente che tende a creare una condizione di totale rilassamento e distacco dall'ambiente circostante.
La respirazione "profonda" Zilgrei forma il cardine della Respiro-Dynamogenics Zilgrei giacché consente lo "sblocco" delle articolazioni colpite da processi morbosi. Per l'esecuzione di questo tipo di attività respiratoria, il soggetto si deve stendere, supino, possibilmente su un materasso duro, o addirittura sul pavimento, cercando di rimanere totalmente rilassato. La respirazione profonda Zilgrei comprende quattro fasi: espirazione, si fa uscire l'aria completamente dai polmoni incavando l'addome (pancia in dentro); pausa, il soggetto rimane a polmoni "vuoti" per cinque secondi; inspirazione, si inspira l'aria mentre l'addome diviene sporgente (pancia in fuori); pausa, l'aria viene conservata nei polmoni per cinque secondi. Durante la respirazione "profonda" Zilgrei la muscolatura non deve irrigidirsi e gli atti respiratori dovrebbero essere compiuti a finestre spalancate per favorire l'iperventilazione polmonare.
I movimenti corporei (micromovimenti) costituiscono l'aspetto dinamico della Respiro-Dynamogenics Zilgrei. Durante l'esecuzione della respirazione "profonda" il paziente compie una serie di movimenti che portano allo sblocco delle articolazioni colpite. L'associazione della respirazione e dei movimenti corporei migliora la circolazione sanguigna nelle zone colpite dalle manifestazioni dolorose, avvantaggia le condizioni generali della capsula articolare e influenza positivamente l'attività circolatoria e polmonare. I movimenti che formano la Respiro-Dynamogenics Zilgrei possono essere generali e specifici. I movimenti generali sono eseguibili da tutti, in qualsiasi età e senza alcun timore. Riducono il dolore ed eliminano la rigidità (statogenesi) vertebrale. Si possono differenziare in:
- preventivi, quando servono a conservare l'elasticità della colonna vertebrale;
- curativi, se curano dolori non direttamente associati ad alterazioni della colonna vertebrale e delle articolazioni;
- di mantenimento, quando vengono usati per mantenere nel tempo i vantaggi conseguiti con un corso di Respiro-Dynamogenics Zilgrei. Gli esercizi specifici sono invece diretti a eliminare un determinato dolore, provocato da una causa ben determinabile. Sono generalmente di competenza di fisioterapisti o personale paramedico. Esistono poi movimenti Zilgrei di esclusiva competenza del medico. L'atteggiamento della mente è di importanza essenziale per facilitare il successo dell'autoterapia Zilgrei. Durante l'esecuzione dei movimenti il soggetto deve sforzarsi di rappresentarsi mentalmente i muscoli e le articolazioni, immaginare di essere completamente privo di peso e di dimensioni, percepire il ritmo dei mutamenti provocati dall'effettuazione dei movimenti Zilgrei. La Respiro-Dynamogenics comprende attualmente circa 800 movimenti e ciascuno di questi può presentare una decina di variazioni. In pratica ciascuno può trovare un movimento che risponda precisamente al suo particolare problema. Questa pratica è indicata per artrosi cervicali e lombari, sciatiche, emicranie, vertigini, stitichezza, dolori addominali, distonie neurovegetative.
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