I processi irritativi a carico del colon possono dipendere da una sua infezione o da una sua alterata mobilità. La colite rappresenta un'infiammazione del colon, che costituisce la porzione di maggiore lunghezza dell'intestino crasso, caratterizzato da due funzioni fondamentali : 1) modificazioni delle proprietà degli alimenti, che si è già iniziata nello stomaco; 2) regolazione della velocità di transito delle sostanze alimentari lungo l'intestino stesso. Nell'intestino crasso è presente anche una notevole quantità di batteri che digeriscono e degradano i residui alimentari. Una accentuazione o una riduzione dell'attività di questi batteri possono alterare anche l'attività intestinale. In rapporto alle cause che la provocano, la colite si può differenziare in varie forme.
Colite acuta - È caratterizzata dalla comparsa di dolori, nausea, accessi di vomito, manifestazioni diarroiche. Successivamente si presentano coliche intestinali (addominali) con spasmo doloroso all'ano seguito dall'emissione dì feci di tipo fluido con presenza di muco e di sangue,
La manifestazione colitica acuta può scomparire senza alcuna complicazione, oppure continuare con febbre, senso generale di debolezza, coliche e manifestazioni diarroiche con muco e pus.
Esami: eventualmente, esame radiologico e delle feci. Terapia: medicamentosa, antispastica, sulfamidica, antibiotica.
Dieta: nei primi giorni (1-2) si dovrà seguire una astensione completa dai cibi utilizzando soltanto acqua zuccherata, tè, spremute di limone, se si è in presenza di una diarrea molto abbondante, si potrà provare una dieta di mele crude. In seguito si passerà a minestre di semolino, creme di riso, di verdura. Per non indebolire eccessivamente il paziente si potranno poi concedere gelatine di carne, proteine idrolizzate, uova sbattute nel brodo. In un periodo successivo potranno essere consumate carni bianche, latticini, uova, legumi cotti.
Colite cronica - È la forma più frequente di infiammazione intestinale e colpisce più spesso il sesso femminile. Le cause capaci di provocarla sono molto varie: predisposizione individuale, cattiva masticazione, presenza di aria nel tratto gastrointestinale (aerofagia), eccessiva secrezione di saliva (scialorrea), scarsità di succo gastrico o pancreatico, disordini alimentari, sensibilizzazione allergica eccetera. Le manifestazioni morbose sono rappresentate in prevalenza da senso di peso, movimenti intestinali, dolori diffusi, piccole coliche, stipsi interrotta da scariche di diarrea, cardiopalmo (palpitazioni del cuore), insonnia, vertigini, senso d'angoscia, qualche volta nausea.
Esami: radiologico e delle feci.
Terapia: medicamentosa, disinfettanti intestinali, sulfamidici, antispastici, carbone vegetale, fermenti lattici, vitamine (A, C, PP). Si possono anche effettuare cure termali (con molta cautela e sotto diretto controllo medico), ginnastica e massaggio addominale, bagno intestinale, doccia addominale calda subacquea; in casi particolarmente gravi si può effettuare anche la terapia chirurgica.
E inoltre sempre da ricordare che questo tipo di pazienti deve vivere una vita il più possibilmente tranquilla, senza impegni stressanti, possibilmente ricca di distrazioni.
La colite cronica può presentarsi anche in forme cosiddette di "colite segmentarie". Fra le principali possiamo ricordare:
- Tiflite e tiflocolite: colpisce in particolare l'intestino cieco e il primo segmento del colon ascendente. Radiologicamente si apprezza un cieco dilatato piuttosto abbassato; lo svuotamento è molto lento.
- Colite e pericolile de! traverso: piuttosto rara, si hanno dolori epigastrici e sofferenza allo stomaco, infiltrazioni dolenti verso il bordo del fegato.
- Sigmoidite e perisigmoidite: si hanno una forma acuta che ricorda l'appendicite acuta e una forma cronica con inizio ambiguo associato a dolore nella fossa iliaca sinistra, alternanza di diarrea e stitichezza.
Colite grave cronica ulcerosa - Costituisce una grave infiammazione e ulcerazione della mucosa e della parete dell'intestino crasso.
L'insorgenza può essere acuta, ma generalmente è piuttosto subdola, con febbre elevata, di tipo intermittente, scariche diarroiche in cui sono presenti sangue e pus, compromissione delle condizioni generali, con riduzione della pressione arteriosa e anemia. L'addome è rigonfio (meteorico), il fegato ingrossato.
Esami: radiologico, rettoscopia.
Terapia: medicamentosa, antibiotici, sulfamidici, sedativi, tranquillanti, antispastici, vitamine A, PP, C, corticoidi e ACTH. L'anemia sarà curata con piccole trasfusioni e farmaci particolarmente ricchi di ferro; il rischio di emorragie sarà fronteggiato mediante vitamina K.
La dieta nella colite ulcerosa deve tenere conto di tre fattori: 1) le condizioni fisiologiche e patologiche del paziente; 2) l'eliminazione delle carenze metaboliche; 3) l'esclusione di alimenti capaci di mantenere la malattia.
Quando si sia in presenza di forme particolarmente gravi si possono somministrare soluzioni in cui siano presenti il 50% di proteine e il 50% di carboidrati a cui vanno aggiunti contemporaneamente sali minerali e vitamine.
Negli stati non acuti la dieta deve raggiungere le 2500-2700 calorie giornaliere (secondo le esigenze individuali) ed essere equilibrata. Alimenti utilizzabili (ma sempre considerando attentamente le tolleranze individuali) sono: il pane e la pasta preferibilmente di farina integrale, uova, patate, frutta e verdure, orzo, riso (anche questo preferibilmente integrale), semolino, tè abbastanza leggero.
I pasti devono essere piuttosto numerosi (dai tre ai sei nell'arco dell'intera giornata), intervallati sempre dal consumo di succhi di frutta matura e di centrifugati di verdura.
Colite da antibiotici - Si osserva prevalentemente in donne, soggetti anziani o particolarmente indeboliti. Può essere provocata da antibiotici a largo spettro d'azione, ma anche da sulfamidici. I sintomi si manifestano di solito dopo circa due-quattro giorni di trattamento e consistono prevalentemente in nausea, diarrea. I sintomi svaniscono subito con la sospensione del trattamento.
Come profilassi bisogna sempre ricordare di non somministrare dosaggi troppo alti e prolungati di antibiotici e di usarli sempre in associazione con vitamine del gruppo B, fermenti lattici, antimicotici.
Colite ischemica - È causata da una insufficiente irrorazione sanguigna della parete del colon. Tale insufficienza può essere provocata da differenti fattori, isolati o associati. Si possono cosi avere una insufficienza circolatoria di tipo generale, lesioni di arterie di grosso calibro, una restrizione dei vasi (vasocostrizione) diffusa delle arteriole, una trombosi delle vene. I sintomi clinici variano in relazione alla gravità della lesione. Nel caso di una ischemia dì tipo necrosante si avranno dolori addominali intensi, con nausea, vomito e comparsa di una diarrea associata a perdite ematiche. Vi sarà inoltre il rischio di peritonite e possibilità di lesioni rettali.
Nel caso dell'ischemia transitoria de) colon, i dolori addominali e la diarrea associata a perdite ematiche solitamente regrediscono dopo circa una settimana
Terapia: varia in relazione al tipo di colite. In quella ischemica necrosante è indispensabile un immediato intervento chirurgico, mentre quella transitoria può essere trattata con una terapia farmacologica. Inizialmente si seguirà un digiuno assoluto, ricorrendo a perfusioni endovenose continue. Si somministreranno poi antibiotici a largo spettro d'azione.
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