L'ipertensione è l'aumento della pressione che il sangue esercita sulla parete delle arterie. E' più diffusa fra gli uomini anche giovani (le donne che ne soffrono sono principalmente quelle che hanno raggiunto la menopausa). La sintomatologia della malattia ipertensiva è molto varia.
Si possono avere insonnia, stanchezza esagerata e immotivata, ronzii agli orecchi, macchie nere o luminose davanti agli occhi, sensazioni anormali di freddo, di caldo, alterazioni della sensibilità (formicolii), dolore alla testa, particolarmente di tipo pulsante, alla regione frontale o alla nuca, alterazioni nell'usuale modo di urinare, rigonfiamenti (edemi).
La cura medica dell'ipertensione è complessa e richiede l'uso contemporaneo di diversi farmaci, per esempio diuretici, antiipertensivi, vasodilatatori, betabloccanti, tranquillanti. In casi particolari si può intervenire chirurgicamente.
Ci si dimentica comunque spesso che l'ipertensione non è una malattia vera e propria, ma un sintomo indice di squilibrio organico. Ci sono numerose riprove cliniche di miglioramento o normalizzazione dei valori pressori con alcune opportune modifiche dietetiche.
La principale riguarda la riduzione netta del consumo di sodio nella dieta. Oggi, infatti, si sala tutto e troppo. Il sodio è dunque sul banco degli imputati; lo ritroviamo anche in alcuni additivi, come ad esempio il glutammato monosodico, che dà sapore ai dadi da brodo; inoltre, negli alimenti di origine animale, il sodio è in rapporto squilibrato rispetto al potassio. Per ottenere dei risultati efficaci il consumo di sodio va contenuto in 0,5 g al giorno nei casi più gravi, in 2-3 g al giorno nei casi di minore entità. Preferire il consumo di sale marino integrale, al posto del sale comune usato di solito in cucina.
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