L'alimentazione moderna non può essere uguale a quella del passato. Negli ultimi cinquant'anni, le nostre abitudini hanno subito mutamenti radicali: oggi si cammina meno e, in genere, si fa una quantità notevolmente inferiore di lavoro muscolare, si vive in case riscaldate ecc... Parecchi di noi, tenendo conto del tempo trascorso in automobile, dietro la scrivania o davanti al televisore/pc, percorrono meno di cinquecento metri al giorno. Non c'è solo di che ritrovarsi con i muscoli atrofizzati, ma tutte le funzioni vitali del corpo subiscono danni ai quali occorre mettere rimedio...
Se a questo si aggiunge un eccesso di peso che esaspera le difficoltà sopra descritte, il quadro assume toni decisamente allarmanti. Non c'è bisogno di essere medici per capire perchè.
L'alimentazione moderna è basata su un giusto equilibrio tra le esigenze di quantità e di qualità, in modo da non avere eccessi (o carenze) di peso e di altri principi nutrizionali. Un corretto e razionale modo di nutrirsi è ormai riconosciuto come il mior sistema per prevenire alcuni tipi di malattie, soprattutto quelle dette "dei paesi industrializzati": ad esempio obesità, ipertensione, arteriosclerosi, diabete ecc.
L'alimentazione del passato era forse più genuina, ma non sempre equilibrata per quantità e qualità.
L'alimentazione moderna deve però tener conto dei pregi e dei difetti di quel tipo di alimentazione: il miglioramento deve venire dall'eliminazione dei difetti, conservando però i migliori insegnamenti.
Oggi non avrebbe dunque senso tornare a nutrirsi come nel passato, tanto più che non è vero che tutto quello che si mangiava una volta era genuino e "faceva bene". Oggi abbiamo necessità diverse non soltanto da quelle dei nostri nonni o dei nostri padri, ma addirittura da quelle che avevamo noi stessi alcuni anni fa. L'alimentazione moderna, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti, deve recuperare il meglio del passato e scoprire il meglio del nuovo. Le ricerche dietologiche consentono del resto di conoscere sempre più a fondo le caratteristiche dei cibi, sia di quelli che l'uomo utilizza da secoli, sia di quelli più nuovi.
Negli ultimi decenni, per esempio, nell'alimentazione umana sono entrati nuovi grassi: dalle margarine agli oli estratti dai vari tipi di semi. Le sollecitazioni industriali hanno indotto molti di noi a preferire questi condimenti ad altri: ma il grasso più naturale, a conti fatti, il grasso che fa meno male al nostro organismo resta - a detta di autorevoli studiosi di tutte le nazionalità - l'olio di oliva spremuto meccanicamente.
Quello stesso olio che da millenni è conosciuto nel bacino del mediterraneo.
Per i grassi vegetali, quindi, è il passato a insegnare: ma per lo zucchero, ad esempio, il discorso è diverso.
I buoni dolci della nonna, quelli fatti con tanta farina, tante uova e tanto zucchero, buoni - salutisticamente parlando - non lo sono poi molto. Spesso lo zucchero si trasforma in un nemico della nostra salute. Come il sale. Ma né il sale né lo zucchero sono dei "nemici totali" della salute: sono semplicemente cibi che vanno usati correttamente, senza eccessi ma anche senza drastiche rinunce.
E' bene precisare, comunque, che il cibo ideale non esiste. Ciò che conta veramente, nella nutrizione moderna, è l'equilibrio fra le componenti alimentari. Né si deve credere che mangiare la giusta quantità significhi necessariamente compiere un sacrificio o rinunciare ai sacrosanti piaceri del palato. Niente affatto: oggi è possibile mangiare sano e al tempo stesso con gusto. L'importante è sapere scegliere in modo razionale.
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