Quando supera certi limiti costituisce un grave fattore di rischio per le situazioni patologiche del sistema cardiocircolatorio.
E' infatti ormai accertato che l'obesità si associa frequentemente a malattie coronariche e scompenso cardiaco. Un'altra "cattiva compagna" dell'obesità è l'ipertensione. Inoltre, negli obesi si verifica con molta frequenza la presenza simultanea di diversi fattori di rischio, cioè di quegli elementi che possono facilitare la comparsa di una malattia.
Oltre a questo complesso di fattori, nell'obeso si registra spesso la coesistenza di un diabete mellito e di una marcata tendenza all'inattività fisica.
Il risultato di questo insieme di manifestazioni è la presenza in questi individui di una elevata tendenza a contrarre malattie che interessano soprattutto il cuore e i vasi, cioè tutto il sistema cardiocircolatorio.
L'unico trattamento serio per combattere il grasso superfluo consiste semplicemente nel ridurre l'apporto energetico alimentare al di sotto della quantità di energia spesa. In pratica: o si mangia di meno o si aumenta il dispendio energetico; meglio ancora se si abbinano i due sistemi. La terapia dietetica rimane comunque sempre la base su cui si imposta una cura dimagrante. Come premessa essenziale si devono avere presenti questi tre punti:
1) una dieta va intrapresa soltanto quando si ha una forte convinzione personale. Gli alimenti rappresentano, infatti, un notevole fattore gratificante e non si può sacrificarli soltanto per consiglio degli amici, anche perchè, in questo caso, la dieta verrebbe rapidamente dimenticata;
2) non bisogna mai attendersi miracoli o dimagramenti improvvisi. Non è poi vero che dimagrire vuol dire ringiovanire: una ragazza di 20 anni, con i tessuti elastici e intatti, può tranquillamente assorbire la perdita di alcuni chili, ma a 50 anni qualche chilo in meno vuol semplicemente dire qualche ruga in più;
3) ricordarsi sempre che le diete dimagranti non hanno soltanto un valore dietetico, ma sono soprattutto importanti per la salute.
La dieta classica è quella ipocalorica che si regge su un concetto incontestabile: se si forniscono a un organismo meno calorie di quelle che gli necessitano, lo si costringerà a "intaccare" le sue riserve di grasso per sopravvivere.
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