Passa ai contenuti principali

Il fabbisogno energetico


Qualunque macchina o strumento che compia un lavoro necessita di energia per funzionare. L'organismo umano non sfugge a questa legge e pertanto, per poter svolgere tutte le attività di cui è capace, richiede anch'esso energia.
I complessi meccanismi sui quali si basa il funzionamento del corpo umano sono in grado, tra l'altro, di trasformare l'energia contenuta negli alimenti sotto forma di energia chimica, in energia utilizzabile dall'organismo per i suoi scopi.
Uno di questi è il mantenimento delle funzioni vitali che comprendono tutte le attività compiute da ogni singola cellula del nostro corpo e dagli organi e tessuti che compiono un lavoro, per esempio il cuore che pompa il sangue in tutti i distretti corporei, il cervello, i polmoni, le ghiandole secretorie ed escretorie. L'energia necessaria allo svolgimento di tutte queste attività viene indicata come fabbisogno energetico basale e corrisponde alle necessità energetiche fondamentali della massa cellulare attiva di un organismo in stato di riposo fisico ed emozionale.
Questo parametro varia da organismo ad organismo e dipende da molti fattori tra i quali i più importanti sono le dimensioni corporee, l'età e lo stato di salute. Quando si ha la febbre, per esempio, il metabolismo basale e di conseguenza il fabbisogno energetico basale aumentano.
Mediamente il fabbisogno energetico basale è valutato intorno a 1 chilocaloria per ora e per chilogrammo di peso.
A questa necessità energetica se ne aggiunge un'altra tutt'altro che trascurabile e che consente all'organismo di compiere tutte le attività che per così dire hanno una relazione con il mondo esterno. Tra queste il mantenimento della temperatura corporea (termoregolazione) e l'attività muscolare che richiedono insieme la maggiore quota calorica. In più bisogna considerare l'aumento dell'attività di alcuni organi, soprattutto quelli impegnati nelle trasformazioni degli alimenti con conseguente incremento del consumo energetico. L'attività più soggetta a variazioni è senz'altro quella muscolare. Poichè questa attività richiede un dispendio energetico ingente, è chiaro che le necessità caloriche e quindi nutrizionali di un individuo variano enormemente in funzione dell'attività fisica che compie. L'energia richiesta può rappresentare  anche tre-quattro volte il valore del metabolismo basale in soggetti dediti ad attività lavorative o sportive pesanti e continuative.
La somma delle quote caloriche necessarie per il metabolismo basale e per il fabbisogno energetico di attività costituiscono il fabbisogno energetico giornaliero che deve essere soddisfatto attraverso una adeguata assunzione di alimenti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Tempi di digestione

  Quanto tempo ci vuole per digerire ? Questa tabella riassume la durata media di permanenza degli alimenti nello stomaco una volta ingeriti.

Dado vegetale ed estratto di carne

Dadi ed estratti di carne sono prodotti di scarso valore alimentare che hanno il solo scopo di ravvivare il sapore delle vivande. L'idea di utilizzare gli estratti di carne venne al chimico belga Justus Von Liebig nel secolo scorso, che ritenne in tal modo di risolvere il problema della conservazione del brodo, concentrando i principi nutritivi contenuti nella carne. Lo sviluppo industriale che si ebbe in seguito alla scoperta di Liebig fu anche favorito dalla grande disponibilità di carne dell'Argentina e dai problemi connessi agli scambi e al trasporto delle carni. Gli stabilimenti per la preparazione degli estratti di carne sorsero nell'America Meridionale dove la carne utilizzata per la trasformazione aveva un prezzo bassissimo dato che la maggior parte dei bovini veniva impiegata quasi esclusivamente per ricavarne pellame. Col tempo la situazione si è modificata, in seguito alla rapidità dei trasporti e allo sviluppo dei moderni mezzi di conservazione, per refri

il lavoro faticoso e pesante

Il lavoro muscolare pesante implica tutta una serie di rischi legati alla stessa fatica che può ritardare la capacità di reazione. Diversamente dal «lavoro a tavolino», un tipo di lavoro, cioè, leggero, intellettuale, «nervoso», legato quindi più all'attenzione e alla responsabilità che non piuttosto allo sforzo muscolare, oggi parliamo del lavoro considerato tradizionalmente, nel quale lo sforzo fisico occupa un posto prevalente. Questo tipo di lavoro interessa tutto l'organismo, giacché costringe qualsiasi organo o parte dell'organismo a intervenire. Essenzialmente è impegnato il sistema locomotore, ossia la struttura muscolare e ossea responsabile del movimento e capace di fornire l'energia indispensabile per compiere gli sforzi necessari all'esecuzione del lavoro.