L'idroterapia

idropinica

L'idroterapia, o cura con le acque minerali, è una forma di terapia già conosciuta nell'antichità, il cui diffondersi è dovuto in gran parte alla civiltà latina.
L'idroterapia (detta anche cura idropinica) si utilizza per quel tipo di malattie suscettibili di trattamento e miglioramento mediante l'uso delle acque minerali, di acque, cioè, che possiedono determinate proprietà farmacologiche.
La suddivisione delle acque minerali si effettua considerando vari indici. Così, se si valuta il loro residuo (ottenibile sottoponendoli a una temperatura di 180°C) le acque minerali si possono suddividere in acque oligo-minerali, medio-minerali e minerali. Se, invece, si considera la loro temperatura, possiamo suddividerle in fredde (sotto i 20°C) e calde o termali, (al di sopra dei 20°C). Queste ultime poi sono differenziate in ipotermali (20-30°C), omeotermali (30-40°C), ipertermali (superiori ai 40°C).

Acque oligo-minerali
Presentano un residuo (a 180°C) non superiore allo 0,2 per mille. Le principali fonti italiane si trovano a Bagni di Mèdres, Baveno, Brennero Terme, Cepina, Chianciano, Comano, Fiuggi, Foligno, Garessio, Guarcino, Lurisia. Nocera Umbra, Pracchia, San Bernardo, San Carlo (Apuania), Scarperia, Solzago, Teano. L'azione delle acque oligo-minerali è soprattutto diuretica: vengono cioè assorbite nel tratto gastrointestinale ed eliminate tramite i reni. L'acqua eliminata è maggiore dell'acqua assorbita. Questo effetto si ottiene dopo alcuni giorni di cura. Contemporaneamente aumenta anche l'eliminazione di sostanze particolarmente significative come azoto, acido urico, magnesio, fosforo.
Come utilizzarle: si inizia con un quantitativo moderato (500-700 centimetri cubici) e successivamente si può anche arrivare sino a 1-2-3-4 litri al giorno a seconda delle necessità. Possono essere bevute fredde o intiepidite (un bicchiere ogni 20-30 minuti). In taluni casi si possono bere stando in
posizione sdraiata (clinostatismo), per permettere una migliore funzione renale.
Quando sono utili: l'indicazione delle acque è valida, in particolare, per le malattie renali o nel caso di cattivo funzionamento dei reni, delle vie urinarie, del metabolismo, per calcoli renali, gotta, infiammazioni delle vie urinarie di tipo cronico, conseguenze delle glomerulonefriti acute e nefriti croniche in cui si abbia un contenuto dell'azoto nel sangue (azotemia) non superiore all'1-1.2 per mille.
Quando non devono essere usate: nelle nefriti croniche associate a ipertensione o ad azotemia superiore all' 1-1,2 per mille, nelle nefriti croniche associate a marcati edemi e marcata albuminuria, insufficienza cardiaca, ipertensione di tipo aterosclerotico, cirrosi epatica, nei gravi stati di indebolimento organico.

Acque medio-minerali
Hanno un residuo compreso fra 0,2-1 grammo per mille. In Italia, acque medio-minerali arsenicali-ferruginose sono a Bagni di Mezzo, Borgofranco d'Ivrea, Peio, Prè-Saint-Didier, Santa Caterina di Valfurva, Valdagno. Fonti di acque medio-minerali bicarbonate si hanno ad Acquasparta, Anguollaea Sabazia, Assisi, Bagni Masino, Brennero Terme, Civitella del Tronto, Chianciano. Corticella, Fano, Gaverina, Gavignano, Laigueglia, Laterina, Montecarlo, Nepi, Nocera Umbra, Praduro e Sasso, Radda in Chianti, Recoaro, Rieti, Rimini, Rionero in Vulture, Lancisiana, San Miniato, Sant'Andrea Bagni, Sarnano, Scandicci, Tolentino, Velletri. Acque medio-minerali solfate sono a Bracca, San Pellegrino mentre acque medio-minerali solfuree si trovano a Cassano allo Ionio, Castel San Pietro, Monticelli, Riolo dei Bagni, San Maurizio, Spinone dei Castelli, Valdieri, Vinadio.

Acque bicarbonato-alcalino-acidule - Queste acque sono molto usate per il loro potere tampone, in quanto liberano nell'ambiente acido dello stomaco, anidride carbonica, che stimola la secrezione cloridrica. Per le modalità d'uso, le indicazioni e le controindicazioni, si situano fra le acque oligominerali e minerali.

Acque minerali
Hanno un residuo superiore per mille. A seconda del contenuto si suddividono in diverse qualità.

Acque arsenicali e arsenicali-ferruginose - Contengono ferro e arsenico, in alcune è presente inoltre una
notevole quantità di acido carbonico. Acque arsenicali si trovano in Italia a Bagnoli, Fratta, Pozzuoli, Tartavalle Terme, Valli di Pasubio; sorgenti di acque arsenicali-ferruginose si hanno invece a Ceresole Reale, Levico-Vetriolo, Recoaro, Roncegno. Il trattamento con queste acque migliora le condizioni generali, l'appetito, la formazione dei globuli rossi. Il bagno in queste acque causa un miglioramento delle condizioni generali e del tono nervoso.
Come utilizzarle: si somministrano generalmente a cucchiai. Soltanto successivamente e in determinati casi si possono raggiungere quantitativi più elevati, mentre il bagno deve essere di durata piuttosto limitata poiché può provocare un marcato indebolimento.
Quando sono utili: nelle malattie del sangue e nelle anemie, negli stati cosiddetti linfatici, nelle convalescenze, disturbi di tipo nervoso (depressioni, nevrosi), ipertiroidismo, in talune malattie cutanee. Quando non devono essere usate: tubercolosi polmonare (forme attive e fasi congestizie), stati febbrili, periodi di emorragie, insufficienza dei reni e del fegato, periodi mestruali.

Acque bicarbonato-alcaline e alcalino-terrose -Contengono bicarbonato di sodio, di calcio o acido carbonico libero.
Le sorgenti italiane più note sono ad Acireale, Agnano, Arezzo, Bagni di Rabbi, Bagno di Romagna, Belpasso, Bonorva, Calci, Castellammare di Stabia, Castroreale, Colle Salvetti, Codrongianus, Fiorenzuola, Fonti della Fratta, Fratte, Montegrimano, Montevarchi, Poggibonsi, Pratella, Roma, Riardo, Rionero in Vulture, Sangemini, San Giuliano Bagni, Sardara, Sciacca, Uliveto Terme, Valle di Pompei, Villa San Faustino, Villa Volturno.
Come utilizzarle: sono utilizzabili per bibita, cioè per ingestione, al mattino a digiuno o durante la giornata prima dei pasti. In taluni casi si usano anche per bagni.
Quando sono utili: gastriti catarrali croniche con aumentata secrezione di acido cloridrico, malattie del fegato, diabete, gotta, come coadiuvanti nel corso di malattie infettive.
Quando non devono essere usate: quelle ricche di calcio possono manifestare un effetto irritante sul tratto gastrointestinale.

Acque bicarbonato-solfato-alcaline e alcalino-terrose - Presentano le caratteristiche sia delle acque bicarbonate sia solfate.
Acque di questo tipo si hanno in Italia a Bagni di Casciana, Bagno Vignoni, Boario, Bognanco, Chianciano, Courmayeur, Gambassi, Gaverina, Ischia, Lecinetto, Monsummano, Montegrimano, Riolo dei Bagni, Saint Vincent, Sangemini, San Pellegrino, Vicarello. L'azione di tali acque si esplica a livello dello stomaco e dell'intestino, riducendo il colesterolo nel sangue e migliorando l'eliminazione dell'acido urico.
Come utilizzarle: vengono riscaldate a bagnomaria; l'assunzione deve essere fatta lentamente. La quantità utilizzata varia da 100 centimetri cubici a 1 litro. Possono essere anche usate sotto forma di bagni, docce generali e locali, aerosol, irrigazioni ecc.
Quando sono utili: soprattutto indicate nelle malattie del fegato, del ricambio, nelle varie manifestazioni dispeptiche.
Se vengono usate mediante bagni si possono prescrivere anche nel diabete, nelle malattie della pelle, nelle conseguenze di alterazioni articolari e chirurgiche.
Quando non devono essere usate: nel caso di acque bicarbonato-solfate povere di solfati e di magnesio si hanno controindicazioni nelle stitichezze e nelle emorroidi; se invece sono ricche in solfato di sodio nelle forme irritative catarrali intestinali e nelle dispepsie gastriche.

Acque solfate - Vi sono comprese anche le cosiddette "acque amare" o acque solfato-sodico-magnesiache.
Sorgenti si trovano in Bagni di Lucca, Bagni di Casciana, Bagno Roselle, Bormio, Castelnuovo Calcea, Civitavecchia, Crodo, Foiano della Chiana, Gavorrano, San Casciano dei Bagni, San Giuliano dei Bagni, San Pellegrino, Sellie, Terme di Boario, Venturina, Viterbo.
Come utilizzarle: le acque amare vengono usate per bibita, al mattino a digiuno, a piccoli sorsi e calde. La quantità varia da 100 a 300 centimetri cubici. Se la concentrazione supera il 10% non devono essere usate
continuativamente per un periodo di tempo prolungato giacché hanno un efletto irritante. Quando sono utili: in tutti i casi in cui figurano alterazioni nell'attività gastrointestinale, nelle forme ipertensive, nell'aumento dell'azoto nel sangue.
Quando non devono essere usate: nei pazienti in grave stato di indebolimento organico, nell'abbassamento della pressione arteriosa (ipotensione), nelle ulcere gastriche e gastroduodenali.

Acque cloruro-sodiche o salse - Sorgenti di acqua salsa si hanno a Casamicciola, Castrocaro, Ischia,
Longiano, Palermo. Acque salso-solfate si trovano ad Agliano d'Asti, Castelletto d'Orba, Castigliole d'Asti, Equi, Fonti di Valsangona, Fratta, Monsummano, Montecatini Terme, Montalcina, Pieve Fosciana, Porretta, Pozzuoli, Torre Annunziata. Acque leggermente bromoiodiche sono ad Alessandria, Aspio Terme, Faenza, Ischia, Livorno, Montecatini Terme, Ravone, Casaglia, Sant'Andrea dei Bagni, San Colombano al Lambro, Termini Imerese, Verrucchio.
Come utilizzarle: le acque cloruro-sodiche vanno bevute lentamente, passeggiando. Il quantitativo utilizzabile varia da 750 a 1500 centimetri cubici nel corso di 1-2 ore. Possono venire usate anche nelle altre forme previste dalla idroterapia: bagni, docce, irrigazioni vaginali, aerosol.

Acque salso-bromo-iodiche - Possono essere fredde o calde, con una concentrazione maggiore (ipertoniche) o minore (ipotoniche) rispetto alla concentrazione molecolare del sangue. Le ipertoniche sono quelle più utilizzate.
Sorgenti si trovano in Italia ad Albano, Agnano, Battaglia, Bobbio, Castel San Pietro, Castrocaro, Lesignano, Miradolo, Monticelli, Montegrotto, Portorose, Rivanazzano, Salice, Salsomaggiore, Sant'Andrea Bagni, Spezzano Albanese, Teolo, Termini Imerese.
Come utilizzarle: sono usate prevalentemente mediante bagni, inalazioni, irrigazioni, fanghi.
Quando sono utili: nelle forme ginecologiche infiammatorie cronicizzate, reumatismo, forme infiammatorie delle vie aeree (naso, gola),.forme infiammatorie polmonari e pleuriche, arteriosclerosi, alterazioni del ricambio, dermatosi.
Quando non devono essere usate: nelle forme infiammatorie acute, cardiopatie, ipertensione e arteriosclerosi gravi, stadi avanzati della gravidanza, condizioni generali compromesse, epilessia, allattamento.

Acque solfuree - Esplicano un'azione locale e generale. Fra le fonti italiane: Acquasanta, Acque Albule, Albignasego, Antrodoco, Bagni di Lusnizza, Bagni di San Filippo, Brisighella, Calatafimi, Cassano Spinola, Castroreale, Colle San Giuseppe, Contursi, Fonti della Fratta, Genga, Manciano, Monte, Monticiano, Murlo, Penna San Giovanni, Pomarance, Radicondoli, Rapolano, Recoaro di Broni, Salice, Sambiase, Sant'Andrea Bagni, Santa Cesarea Terme, Santo Stefano Terme, Stradella, Tabiano, Telese, Trescore Balneario. Acque solfuree solfate si hanno ad Agliano d'Asti, Alessandria, Bagni di Stigliano, Castelletto d'Orba, Castelnuovo Don Bosco, Castigliole d'Asti, Isola d'Asti, San Martino Alfieri, San Salvatore Monferrato, Sciacca, Spineto Scrivia.
Sorgenti di acque solfuree salso-bromo-iodiche sono presenti in queste località: Acireale, Acqui, Alì, Bibbona, Caramanico, Castellammare di Stabia, Contursi, Fonti della Fratta, Guardia Piemontese, Lesignano, Montegioco, Porretta Terme, Riolo dei Bagni, Sant'Andrea Bagni, Sclafani, Sirmione, Trescore Balneario, Vignale Monferrato.
Come utilizzarle: le acque solfuree si possono usare in modi diversi sia per bibita sia per bagni, docce, irrigazioni vaginali.
Quando sono utili: malattie della pelle, delle vie respiratorie, dell'apparato digerente, reumatismi articolari cronici, intossicazioni di vario tipo.
Quando non devono essere usate: malattie della pelle di tipo umido o bolloso, stati di grave deperimento.

Acque carboniche - La loro azione è legata alla presenza di acido carbonico libero. In Italia se ne trovano a Cassano allo Ionio, Peio, Santa Caterina Valfurva, Anguillara Sabazia, Laterina, Nepi, Recoaro, Torre Annunziata, Agnano, Acque Albule, Bagni San Filippo, Castroreale, Murlo, Pomarance, Telese, Alì, Castellammare di Stabia, Contursi, Bagnoli, Valli del Pasubio, Agnano, Arezzo, Bagno di Romagna, Belpasso, Bonorva, Calci, Castroreale, Colle Salvetti, Codrongianus, Montevarchi, Poggibonsi, Pratella, Riardo, Rionero in Vulture, Roma, Salerno, Sangemini, San Giuliano Bagni, Sciacca, Uliveto, Valle di Pompei, Villa San Faustino, Bagni di Casciana, Bognanco, Chianciano, Courmayeur, San Pellegrino, Saint Vincent. Le acque carboniche si possono utilizzare per bibita e per bagni.

Per bibita: si chiamano acidule a causa del loro sapore.
Come utilizzarle: bevibili a digiuno o durante i pasti.
Quando sono utili: ridotta secrezione di acido cloridrico, tendezza all'acidosi, eccessiva acidità urinaria, alterazioni nel ricambio dell'acido urico.
Quando non devono essere usate: eccessiva secrezione dell'acido cloridrico, malattie urinarie in cui sono presenti urine alcaline.
Per bagni: hanno un'azione tonificante sull'organismo.
Come utilizzarle: la temperatura di questi bagni è più bassa di quella dei bagni usuali.
Quando sono utili: nelle forme ipertensive sia essenziale che legata a stadi iniziali di arteriosclerosi o connessa alla comparsa di menopausa, varici, nevrosi cardiaca.
Quando non devono essere usate: arteriosclerosi avanzata, miocarditi gravi, aneurismi aortici, sclerosi renale.

Acque radioattive - Si tratta generalmente di acque in cui vi sono prodotti gassosi disciolti. Le principali sorgenti italiane sono: Abano, Anguillara Sabazia, Bagni di Lucca, Bognanco, Bormio, Bracca, Castellammare di Stabia, Fiuggi, Gaverina, Ischia, Laigueglia, Lurisia, Montecatini Terme, Nepi, Portole, Praduro e Sasso, Sarnano, San Giuliano Bagni, San Pellegrino, Sirmione, Spezzano Albanese, Tolentino, Trescore Balneario, Uliveto, Vicarello.
Come utilizzarle: sia per bibita sia per inalazioni, irrigazioni, bagni, impacchi, compresse.
Quando sono utili: gotta, calcolosi, dolori alle articolazioni e ai muscoli, nevriti, dermatosi pruriginose, forme allergiche, sterilità.




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