Passa ai contenuti principali

Alimentazione e bellezza

bellezza femminile
Oggi, per affermarsi nella vita, non è sufficiente essere preparati: occorre anche essere « belli » come vuole la nostra società. Ma per bellezza non si intende una perfezione di linee, né tanto­meno un effetto di cosmesi, bensì un equilibrio psicofisico che nasce dalla disciplina, dal buon senso, dalla capacità di amministra­re la propria salute. Uno scheletro sano ed equilibrato, una muscolatura tonica e trofica, due occhi vivi e luminosi e una dentatura candida e perfetta in un incarnato fresco e trasparente rappresentano il biglietto da visita di chi sta bene. Un individuo con un corpo ben curato, né troppo grasso né troppo magro, che nell'arco della vita rifugge diete squilibrate, sforzi fisici irragionevoli, stress emotivi senza tregua, sarà a qualsiasi età sempre giovane, piacevole, armonioso, perciò bello. Questa visione di bellezza si presenta e resiste nel tempo, innanzi tutto con un'alimentazione corretta, poiché l'assunzione di cibi senza regola e la carenza di alcuni elementi nutritivi possono portare a modificazioni esteriori notevoli. Tre o quattro pasti al giorno ben ripartiti, masticando bene ogni boccone, debbono sostituire il mangiare qualsiasi cosa a qualsiasi ora o i lunghi digiuni, inframmezzati da
un qualche pasto eccessivo, magari notturno. Lo sviluppo e la solidità di uno scheletro normale sono condizionati, durante il periodo dell'accrescimento, da un buon apporto di calcio e fosforo: sali minerali che tutelano anche lo stato ottimale della dentatura e delle unghie. Durante la gravidan­za, la madre provvede « personalmente » alla formazione ossea del nascituro, cioè gli fornisce i sali minerali necessari alla formazione del suo scheletro, attingendo alle proprie riserve; pertanto, se non provvede a una assunzione quotidiana di alimenti ad alto contenuto di calcio e fosforo, potrebbe andare incontro a facile stancabilità ed a carie dentaria. Altrettanto debbono fare il bambino e l'adolescente, se ambiscono a una figura diritta e atletica e non ad atteggiamenti rachitici. Nell'età adulta e senile la scarsa assunzione di questi sali minerali facilita la decalcifica­zione delle ossa, provocando l'osteoporosi dello scheletro, con conseguente anticipata deformazio­ne e facilità alle fratture. Il latte e i suoi derivati sono i principali fornitori di calcio e fosforo, di proteine e di vitamine A, D e B. Tra i derivati del latte, un richiamo particolare va fatto per lo yogurt, che stimola anche la rigenerazione della flora intestinale, così importante per la buona digestione. Mezzo litro di latte, eventualmente scremato nei casi di obesità, dovrebbe sempre essere presente nella alimentazione quotidiana: è quanto basta per sopperire alle necessità giornaliere del nostro organismo. Una buona forma fisica presuppone una buona muscolatura. Carne, pesce e uova, che contengono anche le vitamine del gruppo B, importanti per l’ equilibrio nervoso, forniscono le proteine indispensa­bili al tessuto muscolare. In particolare, il fegato e il tuorlo dell'uovo contengono vitamina A, che protegge la pelle e le mucose, contribuisce alla forma­zione dello smalto e dell'avorio dei denti ed è inoltre indispensabile per la funzione visiva. La vitamina A, che è contenuta anche in verdure, come cavoli e carote, o frutta come albicocche, more e mirtilli, oltre a vivificare l'occhio ne accresce la capacità nella visione notturna. Se si vuol mantenere una pelle fresca e trasparente, frutta e verdure debbono sempre arricchi­re la tavola quotidiana. Il contenuto d'acqua, di sali minerali come potassio, calcio e magnesio, di vitamine, in partico­lare la C, ha una precisa funzione disintossicante, rilassante, antinfettiva. La cellulosa facilita la funzione intestinale, favorendo una normale evacuazione.
Cereali, prodotti zuccherati e grassi non vanno soppressi, in quanto ne soffrirebbe l'equilibrio alimentare e sarebbero facilitate la rugosità e la secchezza della pelle, ma vanno limitati, perché un loro eccesso predispone alla obesità e alla pelle grassa e acneica.
Gli stessi alimenti che vengono introdotti nell'organismo per favorirne la bellezza possono venir usati ugualmente allo stato naturale in applicazioni esterne, direttamente sulla pelle del viso e del collo, per normalizzarne alcune alterazioni: bianco d'uovo e limone su pelli grasse, rosso d'uovo e olio d'oliva su pelli secche, frullati di carote su pelli rugose, bianco d'uovo e farina di granoturco su pelli acneiche; miele e limone, miele e tè, fette di cetriolo o di banana per ridare rapidamente freschezza al viso dopo una giornata di lavoro. Il colorito pallido di molti visi è dovuto a uno stato anemico per carenza di ferro. Una lieve anemia può essere corretta anche solo con un'alimentazione appropriata: il fegato in particolare, la carne in genere, le lenticchie e la cicoria sono alimenti molto ricchi di ferro. Le premesse dunque di una bella pelle sono legate a un'alimentazione sana. Vanno evitati gli eccessi di uno stesso alimento, che non solo squilibrano la dieta con conseguen­te invecchiamento precoce delle cellule, ma possono condurre a stati di malattia: troppa carne affatica i reni, troppi zuccheri predispongono all'obesità e al diabete, troppa verdura alla colite.
In un programma di salute-bellezza, al tipo di alimentazione di cui abbiamo parlato bisogna aggiungere la regola di bere almeno un litro d'acqua al giorno, preferibilmente lontano dai pasti quando si vuole ottenere una maggiore azione disintossicante e diuretica attraverso un « lavaggio » dei filtri epatico e renale. La mancata assunzione d'acqua disidrata la pelle che perde luminosità, favorisce la stitichezza e fa innalzare l'azotemia nel sangue. L'alcol preso in eccesso agisce negativamente sul fegato, invecchiando precoce­mente la pelle.
Tè e caffè, presi in modesta quantità, hanno un'azione tonica positiva per la presenza di caffeina. L'abuso, dopo un piacevole sovratono, porta stanchezza e depressione. La luminosità della carnagione è anche legata alla circolazione periferica: il tabacco è un grande nemico, poiché la sua azione vasocostrittrice sulle arteriole periferiche affatica il circolo, inquina la nutrizione delle cellule della pelle e facilita la formazione delle zampe di gallina.
Una certa pastosità pallida della pelle, in particolare del viso, che distende falsamente le rughe, è spesso legata a una pessima circolazione linfatica distrettuale o generale, come capita di vedere nei soggetti cosiddetti linfatici. In questi casi, la funzione depura­tiva della linfa è inceppata da motivi costituzionali, a cui si aggiungono fattori acquisiti per intossicazione e per freno circola­torio. La linfa, che rappresenta circa il 60% del nostro peso corporeo, per circolare non ha, come il sangue, un cuore-motore, ma viene « spinta » dalla contra­zione dei muscoli striati (la massa più importante è negli arti inferiori), dal ritmo inspirazione-espirazione del torace e dai movimenti involon­tari dell'intestino. In una vita come quella che per lo più tutti viviamo, prevalentemente sedentaria, la ginnastica è considerata una noiosa abitudine per gente che ha tempo da perdere; così la circolazione linfatica rischia di essere a carico solo dei movimenti intestinali e in alcune parti come il viso o gli arti inferiori, particolarmente in soggetti predisposti, la linfa circola male, ristagna, carica l'ambiente di tossine. Ecco quindi realizzarsi sofferenze croniche del tessuto connettivo, che si palesano con gonfiore resistente al viso, o con cellulite negli arti inferiori. Non si può quindi parlare di bellezza e di piena forma senza attività fisica. Stanchezza generale, torpore mentale e depressione nervosa sono spesso sintomi di scarsa ossigenazione: l'ossigeno disintos­sica l'organismo, aiutandolo a bruciare meglio i prodotti di rifiuto.
Bisogna prendere l'abitudine, ogni mattina, di eseguire dieci minuti di ginnastica respiratoria seguita da altrettanti minuti di ginnastica a corpo libero, insistendo sui muscoli delle gambe per favorire il drenaggio veno-linfatico e sui muscoli addominali per regolarizzare l'intestino. Due o tre volte a settimana è necessaria anche un'ora di sport, preferibilmente all'aria aperta.
Altro nemico della bellezza è lo stress emotivo, l'ansia in partico­lare, e l'insonnia. Uno stato ansioso mantiene contratti tutti i lineamenti del viso e favorisce la comparsa delle rughe. E' importante quindi imparare a rilasciarsi e a controllare il proprio sistema nervoso. Il miglior antirughe è il sonno, ma un buon sonno deve iniziare prima della mezzanotte e non essere preceduto da un pasto troppo abbondante. Il sonno ha la funzione biologica di ricaricare e disintossicare l'organismo e pertanto occorre che la disposizione psico­fisica, al momento di andare a dormire, sia tale da consentire un riposo veramente distensivo.
La bellezza, dunque, presuppone il saper vivere e il saper vivere significa autogestione del proprio patrimonio biologico in una chiave di igiene alimentare, fisica e mentale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Tempi di digestione

  Quanto tempo ci vuole per digerire ? Questa tabella riassume la durata media di permanenza degli alimenti nello stomaco una volta ingeriti.

Dado vegetale ed estratto di carne

Dadi ed estratti di carne sono prodotti di scarso valore alimentare che hanno il solo scopo di ravvivare il sapore delle vivande. L'idea di utilizzare gli estratti di carne venne al chimico belga Justus Von Liebig nel secolo scorso, che ritenne in tal modo di risolvere il problema della conservazione del brodo, concentrando i principi nutritivi contenuti nella carne. Lo sviluppo industriale che si ebbe in seguito alla scoperta di Liebig fu anche favorito dalla grande disponibilità di carne dell'Argentina e dai problemi connessi agli scambi e al trasporto delle carni. Gli stabilimenti per la preparazione degli estratti di carne sorsero nell'America Meridionale dove la carne utilizzata per la trasformazione aveva un prezzo bassissimo dato che la maggior parte dei bovini veniva impiegata quasi esclusivamente per ricavarne pellame. Col tempo la situazione si è modificata, in seguito alla rapidità dei trasporti e allo sviluppo dei moderni mezzi di conservazione, per refri

Gli ortaggi a infiorescenza

I più diffusi sono i cavoli, ricchi di vitamina C e disponibili in numerosissime varietà. Di questi vegetali si consumano le infiorescenze, ossia i fiori che disposti in modo caratteristico su un fusto di solito corto e grosso hanno per lo più forma di sfere di dimensioni anche assai diverse; di alcuni si utiliz­zano sia le infiorescenze sia le foglie, di altri (come al­cuni tipi di cavolo) solo le foglie. Tipici ortaggi di questo gruppo sono i cavolfiori, i cavolini di Bruxelles, i carciofi, le cime di rapa. Gli ortaggi a infiorescenza sono consumabili cotti o cru­di in insalata a seconda della varietà e della tenerezza. Si coltivano in tutta Italia, ma soprattutto nelle regio­ni meridionali e nelle isole. Vengono raccolti durante l'inverno e la primavera. Sono tra gli ortaggi più ricchi di