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La glicemia


E' uno degli indici più importanti per controllare il proprio stato di salute. La glicemia è la quantità di glucosio disciolta nel sangue; la sua percentuale potrebbe variare sensibilmente in uno stesso individuo nell'arco della giornata in funzione della dieta, dell'attività fisica, dello stato di salute e di numerosi altri fattori, se non intervenissero dei complessi meccanismi regolatori.
Il glucosio è l'unico monosaccaride in grado di fornire direttamente energia alla cellula.
Dalla ossidazione del glucosio, che avviene in due fasi diverse, ogni cellula ottiene energia chimica che può utilizzare per tutte le sue funzioni vitali. Poichè il sangue porta in ogni tessuto il glucosio, cioè combustibile, e ossigeno, cioè comburente, i livelli ematici di entrambe queste molecole sono fondamentali per il corretto funzionamento delle cellule, dei tessuti e di conseguenza dell'intero organismo.
L'emoglobina del sangue provvede al rifornimento di ossigeno e all'allontanamento del materiale di scarto di questa combustione biologica (l'anidride carbonica), mentre complessi meccanismi di natura ormonale assicurano un apporto costante di glucosio.
In linea generale il livello di glucosio nel sangue è determinato dall'equilibrio tra
la quantità che entra nel circolo sanguigno e quella che lo abbandona. A sua volta questo equilibrio è influenzato dalla quantità di glucidi ingeriti con la razione alimentare, dalla velocità con cui il glucosio penetra in ogni cellula e viene da essa utilizzato, dall'attività del fegato che è in grado di immagazzinarne una parte. In condizioni dietetiche normali il 5% del glucosio ingerito viene infatti depositato nel fegato come glicogeno, il 30/40% è trasformato in grassi, il resto è metabolizzato nei muscoli e in altri tessuti, dove se non è necessario immediatamente per scopi energetici, viene trasformato in glicogeno.
Durante il digiuno il glicogeno di riserva viene rapidamente consumato (in meno di 24 ore le scorte di glicogeno si esauriscono), il fegato allora provvede a sintetizzare nuovo glucosio partendo da altro materiale come i grassi e le proteine, delle quali però non esistono nell'organismo depositi veri e propri. Il risultato di questa attività del fegato è che la glicemia non scende al di sotto di una certa soglia (che varia in base al sesso e all'età).
La costanza del tasso glicemico è particolarmente importante per le cellule del tessuto cerebrale, le quali sono in grado di utilizzare per scopi energetici soltanto il glucosio e non gli acidi grassi come le altre cellule. Quindi se la concentrazione di glucosio ematico diventa troppo bassa, le cellule cerebrali possono rimanere danneggiate anche permanentemente.

Regolazione dela glicemia - Quasi tutte le cellule dell'organismo presentano una barriera all'entrata del glucosio ematico. Alcuni ormoni, fondamentali per la regolazione della glicemia, agiscono alterando l'efficienza di questa barriera, influenzando così l'assunzione di glucosio da parte delle cellule. Le cellule del fegato e del cervello per motivi diversi sono invece perfettamente permeabili al glucosio. Il controllo della glicemia vede come protagonisti due ormoni di natura proteica: l'insulina e il glucagone. La loro azione è in un certo senso opposta: l'insulina agisce in direzione anabolica, cioè stimolando l'accumulo di glucosio sotto forma di glicogeno; mentre il glucagone mobilizza il glucosio favorendone la sua immissione nel circolo sanguigno. Un eccesso di insulina causa ipoglicemia, cioè un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue, che nei casi estremi può portare a convulsioni e coma. Un suo difetto è la causa del diabete mellito. Un eccesso di glucagone rende più grave il diabete, mentre un suo difetto determina ipoglicemia.

L'insulina e altri ormoni regolatori del metabolismo glicidico - L'insulina è secreta da alcune cellule specializzate del pancreas in risposta a un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue, come avviene per esempio dopo un pasto ricco di carboidrati. Come risultato di questa aumentata produzione di insulina, una maggior quantità di glucosio entra nelle cellule ristabilendo il livello normale di glucosio ematico e in parallelo si verificano numerosi altri effetti, tra i quali un'aumentata sintesi di acidi grassi e trigliceridi nel tessuto adiposo, la formazione di glicogeno e di nuove proteine nel fegato e nei muscoli. Il glucagone invece agisce in senso opposto.
Viceversa la diminuzione della concentrazione di glucosio nel sangue inibisce la produzione di insulina. In questo modo, poichè diminuisce la permeabilità al glucosio delle membrane cellulari, quantità crescenti di glucosio permangono nel sangue, ristabilendone in breve i livelli normali. Parallelamente aumenta la secrezione del cosiddetto ormone della crescita che rende disponibili gli acidi grassi. Le cellule così tendono a utilizzare per scopi energetici questi composti anzichè il glucosio. Una carenza di insulina, generalmente dovuta a ridotta secrezione da parte del pancreas, è la principale causa del diabete mellito.
Altri ormoni intervengono nella regolazione del metabolismo dei carboidrati a indicare quanto questi meccanismi siano essenziali per il corretto funzionamento dell'intero organismo.
Tra questi l'adrenalina che non rientra abitualmente nel controllo del glucosio ematico, ma può alzarne la concentrazione rapidamente in condizioni di emergenza quando il cervello rischia di non ricevere sufficiente energia per utilizzo immediato. L'adrenalina agisce essenzialmente in due modi: stimola il fegato a scindere il glicogeno in glucosio e riduce la velocità con cui le cellule del tessuto muscolare rimuovono il glucosio dal sangue. Queste azioni hanno l'effetto di produrre un immediato rialzo della glicemia in modo da consentire al soggetto una pronta risposta a uno stimolo esterno improvviso.

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