Nel trattamento di questa malattia la dieta è il cardine essenziale della terapia.
I medici antichi hanno definito il diabete "mellito" perché caratterizzato dalla presenza di "sostanze zuccherine" nelle urine. La malattia causa un'insufficienza completa o parziale di un ormone, l'insulina, prodotta dalle cellule "beta" delle isole di Langerhans del pancreas. L'insulina ha un'importanza fondamentale nell'economia del nostro organismo poiché permette alle cellule di utilizzare sostanze energeticamente molto ricche, come il glucosio, i grassi, gli aminoacidi, che possono in tale modo venire ulteriormente trasformate.
Mancando l'insulina, l'organismo non può
utilizzare il glucosio, uno zucchero altamente energetico, che si accumula nel sangue (da cui l'iperglicemia) e poi passa nelle urine (glicosuria).
Due tipi di diabete - In rapporto alla carenza di insulina si distinguono un diabete giovanile e un diabete presente in età adulta.
II primo si osserva prevalentemente fra i dieci e i vent'anni (si possono però osservare anche forme infantili), è contraddistinto dalla completa assenza di insulina, per cui questi ammalati vengono classificati come insulino-dipendenti giacché la loro vita dipende dalla possibilità di disporre di insulina fornita dall'esterno. Il diabete nella forma adulta si osserva solitamente dopo i quarant'anni, la mancanza di insulina è soltanto parziale, ma circa l'80% di questi ammalati presenta una forma variabile di obesità. L'insulina può essere presente anche in valori normali, ma la sua azione manca perché o non entra nel circolo sanguigno oppure non si può esplicare a livello delle cellule dei differenti tessuti.
Il diabete della persona adulta in genere è presente in diversi membri di una stessa famiglia ed è legato a gravi errori dietetici come può essere un'alimentazione eccessivamente ricca in carboidrati (pasta, dolci).
Le cause della malattia - Non sono ancora del tutto note le cause responsabili dell'insorgenza della malattia. Indubbiamente importante è il fattore ereditario giacché da genitori diabetici si hanno bambini con una maggiore propensione a essere colpiti da questa malattia quando si presentino determinati fattori scatenanti, per esempio abuso di bevande alcoliche, malattie infettive, lesioni pancreatiche, malattie epatiche, farmaci diabetogeni, malattie endocrine, stress, eccetera.
Le ricerche più recenti sembrerebbero attribuire una particolare importanza ad alcuni virus come responsabili della comparsa di forme di diabete giovanile. I virus provocherebbero delle infiammazioni a livello delle isole di Langerhans (insuliti) con successiva loro incapacità di produrre insulina.
Gli esami necessari - 1) arteriografia, per controllare lo stato dell'apparato circolatorio; 2) esami delle urine raccolte lungo l'arco dell'intera giornata; 3) esame dentistico (odontoiatrico) annuale; 4) fluororetinografia, per determinare la presenza di precoci lesioni dei vasi minori della retina; 5) termografia, per rilevare le variazioni di calore nelle diverse regioni del corpo; 6) pletismografia, per rilevare le variazioni pulsatorie nelle dita delle mani e dei piedi; 7) scintigrafia renale, per controllare la funzionalità renale; 8) retinografia, per fotografare il fondo dell'occhio; 9) radiografia toracica, per valutare le condizioni degli organi interni.
La terapia - La terapia farmacologica del diabete prevede la somministrazione di farmaci in grado di accentuare l'azione dell'insulina nei pazienti non insulino-dipendenti oppure direttamente questo stesso ormone.
I farmaci oggi disponibili sono le sulfaniluree e le biguanidi (dette anche antidiabetici orali), molto utili per la possibilità, appunto, di utilizzarli per via orale. Tuttavia la loro somministrazione è soprattutto indicata ai casi di media gravità.
Per la somministrazione dell'insulina, ancora insostituibile in tutti gli altri casi di diabete non curabili con i farmaci sopra indicati, sono oggi invece disponibili apparecchiature che consentono l'introduzione di questo ormone in maniera uniforme e controllata. Si tratta delle cosiddette "siringhe peristaltiche" che vengono fissate al corpo del paziente e provvedono alla somministrazione dell'insulina durante l'intera giornata, aumentandone la quantità in tutte quelle occasioni (come durante i pasti) che richiedono un maggior apporto di insulina.
Tuttavia, ancora oggi, per quanto la cosa possa sembrare incredibile, uno dei mezzi più potenti per combattere il diabete è costituito dalla dieta, che deve essere prescritta considerando alcuni punti fondamentali: tipo di impegno fisico, livello minimo di zuccheri, giacché una loro completa sospensione favorirebbe la formazione di zucchero (neoglucogenesi) dalle proteine e dai grassi, mantenimento di un rapporto equilibrato fra zuccheri, grassi e proteine. Dopo queste premesse dovremo considerare come assolutamente controindicati lo zucchero, i vari tipi di
marmellate, qualsiasi tipo di pasticceria, il cioccolato, la frutta candita, la birra, il vino dolce. Potranno essere invece permessi il tè e il caffè (senza mai esagerare), i vari tipi di acque naturali, pepe e spezie varie, i vari edulcoranti artificiali e naturali.
La scelta delle verdure è abbastanza ampia giacché comprende asparagi, zucchine, funghi, cavoli e cavolfiori, spinaci, finocchi, lattuga, pomodori. Alimenti da consumare in quantità limitata sono invece barbabietole, carote, carciofi, cipolle. Il consumo del vino non deve superare il bicchiere al pasto.
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