Passa ai contenuti principali
Macrolibrarsi

Attenzione agli alcolici

pericolo alcolici
L’Italia è uno dei paesi europei in cui è molto alta la mortalità per cirrosi da alcolismo; va però fatta una distinzione tra intossicazione acuta da alcol e alcolismo cronico. La prima è un episodio clamoroso che può verificarsi anche in un soggetto non alcolizzato; il secondo, invece, provocato da un eccessivo consumo di bevande alcoliche prolungato nel tempo, è una malattia vera e propria, cronica, altamente lesiva sia del fisico che della psiche. È molto difficile stabilire i limiti tra il normale consumatore di bevande alcoliche e un alcolizzato. Ci si può basare su tre criteri:
quantitativo, psicologico e clinico. Il primo è nettamente insufficiente: la quantità di alcol che si può bere quotidianamente senza ricevere danno è infatti variabile entro ampi limiti, a seconda dell’attività svolta dal soggetto, della modalità dell’introduzione e della massa corporea del bevitore. Riguardo al secondo criterio, bisogna precisare che non si può parlare di tossicomania se non in presenza di tre fattori: desiderio irresistibile, tendenza all’aumento delle dosi e dipendenza fisica e psichica dall’alcol; vi è alcolismo quando un individuo ha di fatto perduto la libertà dell’astenersi dal bere. Per il criterio clinico vale la definizione: il bevitore abituale è colui che non presenta sintomi somatici o psichici di intossicazione; l’alcolizzato cronico è colui che con il bere danneggia se stesso e la famiglia, che non si convince della gravità del suo stato e che non dimostra alcuna volontà di rinunciare all’alcol.
Le influenze negative dell’alcol sull’organismo sono progressive, ma oltre ai disturbi psichici, neurologici e digestivi già noti a tutti, vanno tenuti presenti gli effetti collaterali, in genere spiacevoli, che intervengono in chi consuma bevande alcoliche insieme a farmaci di vario genere.
L’associazione casuale di alcol e farmaci induce nell’uomo conseguenze fisiche e modificazioni del comportamento che, a causa del continuo aumento delle specialità medicinali in commercio verificatosi negli ultimi anni, destano serie preoccupazioni. Infatti, almeno la metà dei farmaci comunemente prescritti contiene un principio attivo che, se assunto insieme all’alcol, determina una risposta terapeutica diversa dalle aspettative e addirittura contraria e dannosa. Le classi di farmaci che maggiormente presentano questi fenomeni sono numerose e di varia natura. Gli analgesici del tipo dell’aspirina, ad esempio, che già da soli sono causa di numerose seppur modeste emorragie digestive, se unite all’alcol, anch’esso di per se irritante per lo stomaco e l’intestino, ne vengono potenziati nella loro gastrolesività con aumento dei fenomeni emorragici, aggravati dal fatto che nell’etilismo cronico compare una diminuzione della coagulazione a causa dei danni epatici.
I tranquillanti, che già di per sé esercitano un’azione depressiva sul sistema nervoso centrale, se uniti accidentalmente o volutamente a bevande alcoliche, agiscono negativamente sulle facoltà psichiche e sull’attenzione, riducendo ad esempio l’idoneità a lavori e compiti particolari e l’idoneità alla guida, alterando i tempi di reazione.

Commenti

Macrolibrarsi

Post popolari in questo blog

Tempi di digestione

  Quanto tempo ci vuole per digerire ? Questa tabella riassume la durata media di permanenza degli alimenti nello stomaco una volta ingeriti.

Dado vegetale ed estratto di carne

Dadi ed estratti di carne sono prodotti di scarso valore alimentare che hanno il solo scopo di ravvivare il sapore delle vivande. L'idea di utilizzare gli estratti di carne venne al chimico belga Justus Von Liebig nel secolo scorso, che ritenne in tal modo di risolvere il problema della conservazione del brodo, concentrando i principi nutritivi contenuti nella carne. Lo sviluppo industriale che si ebbe in seguito alla scoperta di Liebig fu anche favorito dalla grande disponibilità di carne dell'Argentina e dai problemi connessi agli scambi e al trasporto delle carni. Gli stabilimenti per la preparazione degli estratti di carne sorsero nell'America Meridionale dove la carne utilizzata per la trasformazione aveva un prezzo bassissimo dato che la maggior parte dei bovini veniva impiegata quasi esclusivamente per ricavarne pellame. Col tempo la situazione si è modificata, in seguito alla rapidità dei trasporti e allo sviluppo dei moderni mezzi di conservazione, per refri

il lavoro faticoso e pesante

Il lavoro muscolare pesante implica tutta una serie di rischi legati alla stessa fatica che può ritardare la capacità di reazione. Diversamente dal «lavoro a tavolino», un tipo di lavoro, cioè, leggero, intellettuale, «nervoso», legato quindi più all'attenzione e alla responsabilità che non piuttosto allo sforzo muscolare, oggi parliamo del lavoro considerato tradizionalmente, nel quale lo sforzo fisico occupa un posto prevalente. Questo tipo di lavoro interessa tutto l'organismo, giacché costringe qualsiasi organo o parte dell'organismo a intervenire. Essenzialmente è impegnato il sistema locomotore, ossia la struttura muscolare e ossea responsabile del movimento e capace di fornire l'energia indispensabile per compiere gli sforzi necessari all'esecuzione del lavoro.